Il frate di Pietrelcina: Tornerò tra 100 anni ! Francesco Forgione nasce a Pietrelcina, in provincia e diocesi di Benevento, il 25 maggio 1887, figlio dei contadini Grazio Forgione e Giuseppa De Nunzio.
Il 22 gennaio 1903, a sedici anni, entra nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, presso il convento di Morcone: il 22 gennaio, ricevendo il saio, prende il nome di fra Pio da Pietrelcina.
Diventa sacerdote sette anni dopo, il 10 agosto 1910. Nel 1916, dopo che ha trascorso in famiglia i sei anni precedenti per via della salute precaria, viene trasferito a San Giovanni Rotondo, nel convento di Santa Maria delle Grazie.
Qui, per oltre cinquant’anni, riceve numerose persone, accordando loro il perdono di Dio nel sacramento della Confessione.
Il volto nella teca è davvero quello di San Pio da Pietrelcina? La risposta è “no”.
La testa è ricostruita in silicone, con la stessa tecnica del museo delle cere di Madame Tussaud, mentre le vere spoglie mortali sono poste all’interno di una imbottitura per dare maggior consistenza al corpo.
Pio da Pietrelcina, conosciuto anche semplicemente come Padre Pio, pseudonimo di Francesco Forgione (Pietrelcina, 25 maggio 1887 – San Giovanni Rotondo, 23 settembre 1968), è stato un presbitero italiano, dell’Ordine dei frati minori cappuccini la Chiesa cattolica lo venera come santo e ne celebra la memoria liturgica il 23 settembre, anniversario della morte.
Chi sono oggi i presbiteri?
Oggi il presbiterato è il secondo grado (sacerdote o prete) del sacramento dell’ordine. presbìteri presbìteri Nel Nuovo Testamento, gli “anziani” della comunità cristiana, a cui è affidato il governo della comunità stessa.
A 16 anni decise di farsi frate e fu accettato come novizio. Il suo maestro fu Padre Tommaso, un uomo severo, ma dal cuore grande e molto caritatevole.
La vita lì fu dura, Francesco doveva digiunare per periodi prolungati e quest’abitudine modificò il suo carattere e il suo spirito.
Le malattie non diminuirono e lo accompagnarono fino alla morte. Nel 1904 pronunciò i suoi primi voti e si trasferì in un altro convento per continuare gli studi.
Lì, fu protagonista della sua prima bilocazione, alla nascita della sua futura figlia spirituale.
Nel 1907 pronunciò i suoi voti definitivi e dovette trasferirsi nuovamente, vicino al mare, una cambiamento che non giovò per niente alla sua salute, tanto che fu costretto a rientrare.
Nel 1910 si stabilì a Benevento e nel 1916 fu inviato al Convento di San Giovanni Rotondo, dove visse fino alla sua morte, avvenuta nel 1968, 50 anni dopo aver ricevuto le prime stimmate.
Durante la sua vita Padre Pio ricevette in totale cinque stimmate su tutto il corpo, le quali corrispondevano alle cinque ferite che furono inflitte a Gesù sulla croce. Sanguinarono per mezzo secolo, ma nonostante questo, Padre Pio non ebbe mai problemi di anemia.
Si diceva anche che Padre Pio avesse la capacità di trovarsi in due posti contemporaneamente, che potesse fare miracoli e che avesse il dono della chiaroveggenza.
Nel 1915 avvertì dei forti dolori ai piedi, alle mani e sul fianco destro. I medici non furono in grado di spiegare l’origine di questo dolore.
Tre anni dopo, si lasciò scappare un grido di agonia e cadde a terra, cominciò a sanguinare e apparvero le prime stimmate.
I primi miracoli non tardarono ad arrivare. Il primo fu il caso della signora Gemma di Giorgi che nacque senza pupille.
Dopo aver incontrato Padre Pio, cominciò a vedere, come se niente fosse. Un medico che si interessò alla sua storia disse che poteva trattarsi di una risposta psicosomatica alla grande fede in Padre Pio, ma molti non erano d’accordo.
Quando fu aperto il sarcofago che conteneva il corpo del santo nel 2008, quarant’anni dopo la morte, la salma appariva conservata meglio del previsto.
Si vedeva chiaramente la barba, il mento era incorrotto, c’erano ancora brandelli di carne sulle ginocchia, sulle mani, sui piedi, che erano scalzi.
C’erano ancora le unghie, mentre cranio e arti risultavano quasi completamente scheletriti. “Quando padre Pio morì – spiega Antonio Margheriti Mastino, esperto di tanatoprassi su corpi di religiosi, autore del libro pubblicato solo in lingua francese intitolato “La mort du Pape” – i frati di san Giovanni Rotondo rifiutarono che sul corpo venissero applicate tecniche conservative.
Immaginavano che, trattandosi di un uomo morto in odore di santità, il corpo si sarebbe conservato da solo.
In effetti, a causa di una serie di circostanze del tutto naturali, la decomposizione è stata molto lenta.
Oggi, per quanto ci è dato sapere, i poveri resti di padre Pio sono stati ricomposti insieme a garze imbottite per dare volume, mentre i resti della testa sono stati incapsulati all’interno di un involucro modellato in silicone.
Padre Pio, al posto della testa vera, ha una vera e propria teca, all’interno della quale sono stati posti i resti del suo capo”.
Tra i suoi strani “poteri”, la gente diceva che Padre Pio avesse la capacità di trovarsi in due luoghi diversi allo stesso tempo.
Ad esempio, Monsignor Damiani, che era arrivato in Italia dall’Uruguay per vederlo, espresse il desiderio che Padre Pio fosse presente il giorno della sua morte.
Tuttavia, Padre Pio gli disse che non era possibile perché sarebbe morto nel 1942.
Quell’anno, Damiani si trovava nel suo paese natale, agonizzante.
L’Arcivescovo di Montevideo fu svegliato da un frate cappuccino e insieme andarono da Monsignor Damiani, che nel frattempo era morto.
Tra le mani aveva un biglietto in cui aveva scritto lui stesso che “Padre Pio è venuto a trovarmi”.
Le frasi più belle detti aforismi di Padre Pio da Pietrelcina San Pio da Pietrelcina.
Noi siamo facili a chiedere, ma non a ringraziare.
Ogni giorno è un giorno in più per amare, un giorno in più per sognare, un giorno in più per vivere.
Se lo stare in piedi dipendesse da noi, non vi resteremmo un solo istante.
Chi non medita è come colui che non si specchia mai.
Abbi dolcezza verso il prossimo e umiltà verso Dio.
Le spighe alte, le più vanitose, sono vuote. Le spighe più basse, più umili, sono cariche di chicchi.
Il “perché” ha rovinato il mondo.
Tieni nel tuo cuore Gesù Cristo e tutte le croci del mondo ti sembreranno rose.
Noi desideriamo alcune volte di essere buoni angeli e trascuriamo di essere buoni uomini.
Dio sa mescolare il dolce con l’amaro e converte in premio eterno le pene transitorie della vita.
Oh, quanto fu soave il colloquio tenuto col paradiso in questa mattina! Fu tale che, pur volendomi provare a voler dir tutto, non lo potrei; vi furono cose che non possono tradursi in linguaggio umano, senza perdere il loro senso profondo e celeste.
Il Cuore di Gesù ed il mio, permettetemi l’espressione, si fusero. Non erano più due cuori che battevano, ma uno solo. Il mio cuore era scomparso, come una goccia d’acqua che si smarrisce in un mare. Gesù n’era il paradiso, il re.
La gioia in me era si intensa e si profonda, che più non mi potei contenere; le lacrime più deliziose mi inondarono il volto.
L’amor proprio, figlio primogenito della superbia, è più ambizioso e malizioso della stessa madre.
Nella vita spirituale più si corre e meno si sente la fatica.
Il miglior conforto è quello che viene dalla preghiera.
La preghiera deve essere insistente. L’insistenza denota fede.
La preghiera è la migliore arma che abbiamo; è una chiave che apre il cuore di Dio.
Devi parlare a Gesù anche col cuore, oltre che col labbro; anzi, in certi contingenti, devi parlargli soltanto col cuore.
Distacchiamoci dal mondo in cui tutto è follia e vanità.
Dio mio! che martirio è la tentazione della vanagloria.
Se il demonio fa strepito è ottimo segno. Ciò che atterrisce è la sua pace.
La sorte delle anime elette è il patire.
Pazienza!… Soffro, è vero, ma ne godo assai.
La vita è un Calvario; ma conviene salire allegramente. Le croci sono i monili dello Sposo ed io ne sono geloso. Le mie sofferenze sono piacevoli. Soffro solo quando non soffro.
È il caso che fa l’eroe, ma è il valore di tutti i giorni che fa il giusto.
La carità è la regina delle virtù. Come le perle sono tenute insieme dal filo, così le virtù dalla carità. E come, se si rompe il filo, le perle cadono; così, se viene meno la carità, le virtù si disperdono
L’umiltà e la carità vanno di pari passo. L’una glorifica e l’altra santifica. L’umiltà e la purezza dei costumi sono ali che elevano fino a Dio e quasi divinizzano.
La carità è il metro con il quale il Signore ci giudicherà tutti.
Accetta ogni dolore e incomprensione per amore di Gesù.
La pace dello spirito si può mantenere anche in mezzo a tutte le tempeste della vita.
Gli anni si sono susseguiti senza che noi ci domandassimo come li avevamo impiegati.
Vi scongiuro, per la mansuetudine di Gesù e per le viscere di misericordia del Padre celeste, di non raffreddarvi mai nella via del bene. Correte sempre e non vogliate mai fermarvi, sapendo che in questa strada lo star fermo equivale al ritorno sui propri passi.
Perché il male nel mondo? Sta bene a sentire… C’è una mamma che sta ricamando. Il suo figliuolo, seduto su uno sgabelletto basso, vede il lavoro di lei; ma alla rovescia. Vede i nodi del ricamo, i fili confusi… E dice: “Mamma si può sapere che fai? È così poco chiaro il tuo lavoro?”! Allora la mamma abbassa il telaio, e mostra la parte buona del lavoro. Ogni colore è al suo posto e la varietà dei fili si compone nell’armonia del disegno. Ecco, noi vediamo il rovescio del ricamo. Siamo seduti sullo sgabello basso.
Chi vuol vivere in pace vede, soffre e tace con pazienza.
Ama il dolore perché è mezzo di espiazione.
Gesù mi dice che nell’amore è lui che diletta me; nei dolori, invece, sono io che diletto lui.
Amerei essere trafitto con una lama fredda, anziché dare dispiacere a qualcuno.
Coraggio, coraggio, i figli non sono chiodi.
Abbandoniamoci come bambini nelle braccia della Mamma Celeste.
Siamo devoti alla Madonna e saremo sempre salvi da ogni pericolo.
Prega e spera; non agitarti. L’agitazione non giova a nulla. Iddio è misericordioso e ascolterà la tua preghiera.
Non ti affaticare intorno a cose che generano sollecitudine, perturbazioni ed affanni. Una sola cosa è necessaria: sollevare lo spirito ed amare Dio.
Io non posso patire il criticare e il dir male dei fratelli. È vero, a volte, mi diverto a punzecchiarli, ma la mormorazione mi mette nausea. Abbiamo tanti difetti da criticare in noi, perché perdersi contro i fratelli?
È dolce riposare dopo aver compiuto il proprio dovere.
Il demonio ha un’unica porta per entrare nell’animo nostro: la volontà; delle porte segrete non ve ne sono. Nessun peccato è tale, se non è stato commesso con la volontà. Quando non c’entra la volontà, non c’entra il peccato, ma debolezza umana.
L’uomo potrà sfuggire alla giustizia umana ma non a quella divina.
Tieniti sempre stretto alla croce, perché essa non opprime; se il suo peso fa vacillare, la sua potenza solleva.
Dove c’è più sacrificio, c’è più generosità.
Tanto hai quanto speri. Spera molto, avrai molto.
Bisogna essere forti per diventare grandi: ecco il nostro dovere.
Disprezza le tentazioni ed abbraccia le tribolazioni.
Se il buon Dio vuole prolungare l’ora della prova, non investigarne il perché.
L’amore e il timore devono andare uniti.
Camminate con semplicità nelle vie del Signore e non tormentate il vostro spirito.
Dio è nostro Padre. Che si ha da temere essendo figli di un tale Padre?
Dio ci castiga perché ci ama.
La Santità è amare il prossimo come noi stessi e per amore di Dio. La santità, su questo punto, è amare fino a chi ci maledice, ci odia, ci perseguita, anzi persino fargli del bene.
Una volta mostrai al Padre un bellissimo ramo di biancospino fiorito e mostrando al Padre i bei fiori bianchissimi esclamai: «Quanto son belli!…». «Sì, disse il Padre, ma più dei fiori son belli i frutti». E mi fece capire che più dei santi desideri sono belle le opere.
Il più bel credo è quello che prorompe dal tuo labbro nel buio, nel sacrificio, nel dolore, nello sforzo supremo di una infallibile volontà di bene; è quello che, come una folgore, squarcia le tenebre dell’anima tua; è quello che, nel balenar della tempesta, ti innalza e ti conduce a Dio.
Poniamo i nostri cuori in Dio solo, per non più riprenderli. Egli è la nostra pace, la nostra consolazione e la nostra gloria.
E’ per mezzo delle prove che Dio vincola a sé le anime predilette.
Chi comincia ad amare deve essere pronto a soffrire.
Gesù glorificato è bello ma quantunque egli sia tale, sembrami lo sia maggiormante crocifisso.
Cerca la solitudine, ma col prossimo non mancare di carità.
Facciamoci santi, così dopo essere stati insieme sulla terra, staremo sempre insieme in paradiso.
Vi raccomando vivamente la santa semplicità.
Bisogna tollerare le nostre imperfezioni, non già amarle o accarezzarle.
L’amore tutto dimentica, tutto perdona, dà tutto senza riserve.
Alla vostra anima non manchi l’àncora della speranza in mezzo ai flutti delle tribolazioni.
Bisogna far morire di giorno in giorno le nostre imperfezioni.
Anima pura è sinonimo di un cuore pieno di amore di Dio. Anima immonda è sinonimo di un cuore pieno di frivolezza.
Dove non c’è obbedienza non c’è virtù.
Siamo sempre onesti, scacciando ogni cattivo pensiero dalla nostra mente.
Non seminare nel giardino altrui, ma coltiva bene il tuo; non desiderare punto di essere quello che non sei, me desidera bene di essere quello che sei.
Quanto più crescono le tenebre, tanto più Dio è vicino.
Guardiamo prima in alto e poi guardiamo noi stessi. L’infinita distanza che intercorre tra l’azzurro e l’abisso genera umiltà.
L’umiltà è verità, la verità è umiltà.
Ricordalo: è più vicino a Dio il malfattore che ha vergogna di operare il male che l’uomo onesto il quale arrossisce di operare il bene.
La guida sicura per tutti è solo Gesù, il quale ha detto: «Io sono la via, la verità e la vita»
Coll’amore ci si innalza a Gesù, coll’abnegazione ci si riposa in lui.
Quanto più amaro avrai, tanto più amore riceverai.
Siate come piccole api spirituali, le quali non portano nel loro alveare altro che miele e cera. La vostra casa sia tutta piena di dolcezza, di pace, di concordia, di umiltà e di pietà per la vostra conversazione.
Fate uso cristiano dei vostri soldi e dei vostri risparmi, e allora tanta miseria scomparirà e tanti corpi doloranti e tanti esseri afflitti troveranno sollievo e conforto.
Voglio essere soltanto un povero frate che prega… Dio vede le macchie anche negli angeli, figuriamoci in me!
Mancare di carità è come ferire Iddio nella pupilla del suo occhio.
Che cosa è più delicato della pupilla dell’occhio?
Mancare di carità è come peccare contro natura.
L’uomo potrà sfuggire alla giustizia umana ma non a quella divina.
Il demonio bisogna disprezzarlo e non temerlo, poiché s. Agostino dice: «Il demonio è un formidabile gigante con chi lo teme, ed un fanciullo imbelle con chi lo disprezza».
Lo spavento è un male peggiore del male medesimo.
Dubitare è il più grande insulto alla divinità.
Tu puoi, fratello mio, non credere in Dio, ma Dio non cesserà mai di credere in te.
Le nostre imperfezioni ci fanno conoscere la nostra miseria.
Accetta ogni dolore ed incomprensione che viene dall’Alto. Così ti perfezionerai e ti santificherai.
Sii umile di cuore, grave nelle parole, prudente nelle tue risoluzioni.
Staccati dal mondo. Ascoltami. Una persona annega in alto mare, una annega in un bicchier d’acqua. Che differenza trovi tra questi due; non sono egualmente morti?
Non vi affannate a cercare fuor di voi Dio, perché egli è dentro di voi, è con voi.
Dobbiamo fare soltanto la volontà di Dio. Il resto non conta.
Una sola cosa mi resta amica: la morte.
La preghiera è la migliore arma che abbiamo; è una chiave che apre il cuore di Dio.
Devi parlare a Gesù anche col cuore, oltre che col labbro; anzi, in certi contingenti, devi parlargli soltanto col cuore.
Distacchiamoci dal mondo in cui tutto è follia e vanità.
Dio mio! che martirio è la tentazione della vanagloria.
Se il demonio fa strepito è ottimo segno. Ciò che atterrisce è la sua pace.
La sorte delle anime elette è il patire.
Pazienza!… Soffro, è vero, ma ne godo assai.
La vita è un Calvario; ma conviene salire allegramente. Le croci sono i monili dello Sposo ed io ne sono geloso. Le mie sofferenze sono piacevoli. Soffro solo quando non soffro.
È il caso che fa l’eroe, ma è il valore di tutti i giorni che fa il giusto.
La carità è la regina delle virtù. Come le perle sono tenute insieme dal filo, così le virtù dalla carità. E come, se si rompe il filo, le perle cadono; così, se viene meno la carità, le virtù si disperdono
L’umiltà e la carità vanno di pari passo. L’una glorifica e l’altra santifica. L’umiltà e la purezza dei costumi sono ali che elevano fino a Dio e quasi divinizzano.
La carità è il metro con il quale il Signore ci giudicherà tutti.
Accetta ogni dolore e incomprensione per amore di Gesù.
La pace dello spirito si può mantenere anche in mezzo a tutte le tempeste della vita.
Gli anni si sono susseguiti senza che noi ci domandassimo come li avevamo impiegati.
Vi scongiuro, per la mansuetudine di Gesù e per le viscere di misericordia del Padre celeste, di non raffreddarvi mai nella via del bene.
Correte sempre e non vogliate mai fermarvi, sapendo che in questa strada lo star fermo equivale al ritorno sui propri passi.
Preghiere a Padre Pio da Pietrelcina es. per ricevere una grazia….
Padre Pio, cerco il tuo amore e la tua intercessione per la grazia che ardentemente desidero. Intercedi per me, perché Dio può tutto, ed io confido nel Padre dei Cieli, nel Padre dei nostri cuori, perché attraverso di Te sono sicuro della Grazia che per tua intercessione mi farai ottenere. Amen
Padre Pio cerco il tuo amore
la tua intercessione
per la grazia che ardentemente desidero
Intercedi per me, Dio può tutto ed io confido nel Padre dei Cieli
nel Padre dei nostri cuori, perchè attraverso di Te, sono sicuro della Grazia che
per tua intercessione mi otterrai.
Amen
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Links alle fonti detti anedotti approfondimenti documentari preghiere video Youtube su Padre Pio
https://www.padrepiodapietrelcina.com/
https://lamenteemeravigliosa.it/la-curiosa-storia-di-padre-pio/
https://it.wikipedia.org/wiki/Pio_da_Pietrelcina
http://aforisticamente.com/le-frasi-piu-belle-padre-pio/
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