Storia ironica di fantasia ambientata in Toscana, per ricordare e osannare i tre tenori italiani più famosi nel mondo: Luciano Pavarotti Andrea Bocelli e Il Volo (Gianluca Ginoble, Piero Barone e Ignazio Boschetto) che in questa storia inventata, gustano un pranzo tipico toscano con i famosi piatti tipici toscani Ribollita, Pici all’aglione e Bistecca Fiorentina e….
Un Pranzo da cantanti tenori
Luciano Pavarotti, Andrea Bocelli e i tre giovani di Il Volo si ritrovarono in una tipica trattoria toscana, pronti a gustare un pranzo indimenticabile.
L’atmosfera era quella calda e accogliente delle case di campagna, con tavoli imbanditi di prelibatezze locali toscane.
“Allora, ragazzi,” esordì Pavarotti, sfregandosi le mani, “siete pronti ad assaggiare un vero piatto toscano?”
“Certamente, Maestro!” risposero all’unisono i ragazzi de Il Volo, gli occhi che brillavano di curiosità.
Il pranzo epico dei tenori iniziò con un tagliere di salumi misti e formaggi locali, il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino Chianti.
La padrona di casa, una signora corpulenta e dalla risata contagiosa, presentò il primo piatto: una Ribollita Toscana fumante e profumata. “Questa,” spiegò, “è la regina dell’inverno.
Un brodo denso di pane raffermo, cavolo nero e fagioli.”
Pavarotti assaggiò un cucchiaio e chiuse gli occhi con piacere.
“Magnifica!” esclamò. “Un abbraccio per lo stomaco e per l’anima.”
Bocelli annuì, sorseggiando un bicchiere di vino rosso.
“Un capolavoro della cucina povera, ma dal gusto ricco e avvolgente.”
I ragazzi de Il Volo, abituati a piatti più raffinati, si guardarono un po’ perplessi, ma al primo assaggio i loro volti si illuminarono. “È davvero deliziosa!” esclamarono.
A seguire, arrivarono i pici all’aglione, un piatto che mise alla prova anche i palati più fini.
L’aglio, presente in abbondanza, fece lacrimare più di un commensale, ma il sapore intenso e deciso conquistò tutti.
“Ma questo è un vero toccasana per le corde vocali!” scherzò Pavarotti, strofinandosi il collo.
La bistecca alla Fiorentina per i tre tenori italiani più famosi del mondo
Arrivò il momento clou del pranzo: la bistecca alla Fiorentina.
Un enorme taglio di carne, sanguinante e succulenta, fu portata al tavolo e adagiata su una pietra ollare rovente.
“Questa,” disse la padrona di casa con orgoglio, “è la nostra regina.”
Una bistecca di Chianina, cotta alla brace, come vuole la tradizione.”
Pavarotti, da buon intenditore, non si fece pregare. “Magnifica!” esclamò, afferrando il coltello. “Un capolavoro della natura.”
Bocelli annuì, gli occhi lucidi di piacere. “Un sapore intenso e deciso, proprio come la voce di un tenore.”
I ragazzi de Il Volo, un po’ intimiditi dalla grandezza della bistecca, si guardarono incerti. Ma al primo morso, i loro dubbi svanirono. “È divina!” esclamarono all’unisono.
La bistecca fu accompagnata da patate al forno e una semplice insalata, per bilanciare la ricchezza della carne.
Il dopo bistecca alla Fiorentina
Il vino rosso scorreva a fiumi, e i discorsi si fecero sempre più animati, tra aneddoti sulle loro carriere e battute scherzose.
Quando fu il momento del dolce, la padrona di casa portò in tavola una schiacciata con l’uva, un dolce semplice ma delizioso.
“Questa,” disse sorridendo, “è la fine del pasto perfetto.”
I quattro tenori assaggiarono la schiacciata e si scambiarono un’occhiata complice.
Avevano appena vissuto un’esperienza indimenticabile, gustando i sapori autentici della Toscana e stringendo un legame ancora più forte.
“Sapete,” disse Pavarotti, alzando il bicchiere, “la musica e il cibo sono due passioni che mi uniscono profondamente. Entrambe hanno il potere di emozionare e di farci sentire vivi.”
“Concordo,” rispose Bocelli. “E la Toscana, con i suoi sapori autentici e la sua gente calorosa, è il luogo perfetto per apprezzare appieno queste passioni.”
“Un pranzo da re!” esclamò, alzando il bicchiere.
“Amici per sempre!” brindarono gli altri, sorridendo.
Usciti dalla trattoria, si incamminarono lentamente verso la loro auto, cullati dalla sensazione di pienezza e soddisfazione. “Un’esperienza indimenticabile,” concluse Pavarotti, guardando le stelle che scintillavano nel cielo notturno. “Un pranzo da re, in una terra di re.”