Storia creepypasta inventata di fantasia che immagina una sfida tra i due maestri del cinema da brivido: Alfred Hitchcock e Dario Argento con un cortometraggio horror intitolato “La Chiave” .
La Sfida dei Maestri
Era l’aprile del 1968. Roma, città eterna, brulicava di vita e di fermento culturale. In un elegante salotto romano, due giganti del cinema si trovavano faccia a faccia: Alfred Hitchcock, il maestro indiscusso della suspense, e Dario Argento, il giovane talento italiano che stava rivoluzionando il genere horror.
L’atmosfera era carica di elettricità. Hitchcock, con il suo consueto aplomb, sorseggiava un bicchiere di whisky, mentre Argento, più giovane e impulsivo, giocherellava con una sigaretta.
“Maestro Hitchcock,” iniziò Argento, gli occhi scintillanti di sfida, “mi dicono che lei sia il più grande regista di suspense di tutti i tempi. Ma io credo che il cinema dell’orrore stia evolvendo, che ci siano nuove strade da esplorare.”
Hitchcock sorrise, un sorriso enigmatico che nascondeva una profonda intelligenza. “Giovane Argento, l’orrore è come un buon vino: invecchia bene, ma richiede un tocco maestro per essere apprezzato.”
“E io voglio dimostrare che posso essere quel maestro,” ribatte Argento. “Le propongo una sfida.”
Hitchcock alzò un sopracciglio, incuriosito. “E quale sarebbe questa sfida, giovane collega?”
“Creeremo ciascuno un cortometraggio,” propose Argento, “della durata di dieci minuti. Usiamo lo stesso tema, lo stesso oggetto, lo stesso scenario.
Chi, secondo una giuria di esperti, creerà la sequenza più terrorizzante, sarà il vincitore.”
Hitchcock riflette un attimo, poi annuisce. “Mi piace questa sfida, giovane Argento. Accetto.”
Il tema scelto fu “La chiave”.
Un oggetto semplice, ma carico di significati: può aprire porte, rivelare segreti, ma anche nascondere pericoli.
Hitchcock, fedele al suo stile, creò una sequenza claustrofobica e psicologica. Una donna cerca disperatamente di aprire una porta, ma la chiave sembra non funzionare. La tensione cresce man mano che il tempo passa, fino a sfociare in un climax di puro terrore psicologico.
Argento, invece, optò per un approccio più viscerale e spettacolare. La sua sequenza è un tripudio di colori saturi, ombre inquietanti e violenza esplicita.
La chiave diventa uno strumento di tortura, un simbolo di un male oscuro e incontrollabile.
I due cortometraggi furono proiettati in una sala cinematografica gremita di addetti ai lavori e critici.
Al termine della proiezione, il pubblico era diviso tra i due registi.
Alcuni ammiravano la maestria di Hitchcock, altri erano affascinati dalla violenza e dalla creatività di Argento.
La giuria, dopo una lunga deliberazione, annunciò il vincitore.
Ma non c’è stato un vincitore vero e proprio. Entrambi i registi erano stati all’altezza della sfida, dimostrando le loro straordinarie capacità.
La sfida tra Hitchcock e Argento segnò un momento cruciale nella storia del cinema horror.
Da quel giorno, i due maestri si rispettarono a vicenda, riconoscendosi come pari.
E il cinema dell’orrore, grazie a loro, si arricchì di nuove sfumature e di una profondità mai vista prima.
Cosa ne pensi di questa storia inventata? Vorresti che sviluppassi ulteriormente qualche aspetto, come ad esempio la trama dei cortometraggi o le reazioni dei personaggi?
Grullo Grulli
Una Creepypasta è un racconto breve e originale che nasce per terrorizzare e provocare shock nel lettore; di solito questi racconti narrano di leggende…