Il Canto del busker lucchese romanzo di un artista da strada a Lucca
Capitolo 1: Le note del silenzio
Il sole calava pigro sulla città di Lucca, tingendo le mura storiche di una calda luce dorata.
I turisti, reduci da una giornata di esplorazione delle piazze le chiese e le mura di Lucca , si riversavano nei bar e ristoranti della piazza, mentre i musicisti di strada accordavano i loro strumenti, preparandosi per la serata.
Tra di loro, c’era Grullo Grulli, un giovane con la chitarra acustica sulle spalle e un sorriso timido sulle labbra.
Aveva trent’anni ed era un artista di strada da quando ne aveva sedici, girando l’Italia con la sua musica improvvisata e la sua voce calda.
Il Grullo si posizionò in un angolo di piazza Napoleone, vicino al banchetto dove un suo amico vendeva il miele delle colline lucchesi.
Le prime note delle canzoni si diffusero nell’aria lucchese, accompagnate dal cinguettio degli uccelli e dal borbottare dei turisti che si godevano aperitivi nei bar della piazze.
La sua voce era limpida e vibrante, con accento Toscano, capace di catturare l’attenzione di chiunque passasse di lì.
Cantava di amore, di speranza e di sogni, di tutte quei doni divini che riempiono il cuore di un artista e chi ama l’arte musicale.
Le sue parole toccavano l’anima dei turisti, trasmettendo loro un senso di pace e di serenità.
Capitolo 2: Incontro con la musa
Mentre il Grullo cantava, una ragazza dai capelli lunghi e biondo castani si fermò ad ascoltarlo. Aveva gli occhi verdi come smeraldi e un’espressione incantata sul suo viso.
Si chiamava Giulia ed era una studentessa di musica al conservatorio di Lucca ma amava anche recitare piccole parti di teatro.
La voce del Grullo la rapì completamente.
Si perse nelle sue parole e nelle sue melodie, dimenticando il tempo e il luogo in cui si trovava.
Quando la canzone terminò, Giulia si avvicinò all’artista lucchese con un sorriso timido.
“Sei bravissimo”, disse con voce dolce. “Mi hai emozionato davvero molto.”
Il Grullo arrossì timidamente , sorpreso dal complimento. “Grazie mille”, rispose. “Sono felice che la mia musica ti sia piaciuta.”
I due iniziarono a parlare passeggiando sulle mura, al palazzo Pfanner e le piazze più belle di Lucca e scoprirono di avere molto in comune, la recitazione, la musica e la bellezza di essere originali.
Entrambi amavano la musica e la recitazione con tutta la passione e sognavano di fare della loro arte una professione.
Capitolo 3: Un duetto sotto le stelle a Lucca
Da quel giorno, il Grullo e Giulia iniziarono a vedersi regolarmente.
Si ritrovavano nelle piazze e vie del centro storico e sulle antiche mura per suonare e cantare insieme, duettando con le loro voci e le loro chitarre.
Il loro talento era innegabile e la loro musica attirava sempre più persone, che si fermavano ad ascoltarli incantati.
Un giorno, un importante impresario musicale passò per caso da piazza Napoleone e rimase colpito dalla loro performance.
Li invitò a fare un provino e, dopo averli ascoltati, rimase talmente entusiasta da offrirgli un contratto discografico.
Il Grullo e Giulia non potevano credere ai loro occhi.
Il loro sogno stava finalmente per avverarsi.
Avevano lavorato duramente per anni e ora la loro tenacia e il loro talento venivano finalmente ricompensati.
Capitolo 4: Il successo e la fama
Il loro primo album fu un successo strepitoso. Le loro canzoni venivano trasmesse in radio e in TV, nonché youtube e altri social e i loro concerti erano sold out in tutta Italia.
Il Grullo e Giulia si ritrovarono catapultati nel mondo dorato della musica, circondati da fan e da paparazzi.
Nonostante la fama e il successo, non dimenticarono mai le loro origini. Continuarono a suonare per strada, a contatto con la gente comune, perché era lì che si sentivano davvero a casa.
La loro storia è un esempio di come la tenacia e il talento possono permettere di realizzare i propri sogni. Un inno alla musica e all’amore, due forze capaci di cambiare il mondo.
Epilogo
Il Grullo e Giulia continuarono a vivere la loro vita da artisti, viaggiando per il mondo e condividendo la loro musica con il pubblico.
La loro fama non li cambiò mai, anzi, li rese ancora più consapevoli della fortuna che avevano e del loro impegno verso il pubblico.
Ogni volta che tornavano a Lucca, si recavano in piazza Napoleone dove si erano incontrati per la prima volta.
Si sedevano sulla panchina di pietra dove il Grullo cantava la sua canzone e, tenendosi per mano, guardavano il cielo stellato, sognando un futuro ancora più radioso.
Fine