Più passa il tempo e più Rino Gaetano diventa attuale: è il destino dei geni
I giovani d’oggi sanno tutto di lui !
Nascita: 29 ottobre 1950, Crotone
Morte: 2 giugno 1981, Roma
Fratelli e sorelle: Giuseppe Gaetano, Anna Gaetano
Genitori: Domenico Gaetano, Maria Riseta Cipale
Album pubblicati: 17
Rino Gaetano artista istrionico e fuori dalle righe, menestrello, cantastorie, il Cecco Angiolieri della musica italiana, viveva di notte e scriveva musica di giorno all’anagrafe Salvatore Antonio Gaetano, è stato un cantautore italiano,

Sono tante le cose che Rino Gaetano ci ha insegnato, con la sua musica, le sue parole e la sua personalità
Stile goliardico e demenziale, con quell’ironia molto acuta e tutta sua, lo differenziano dai generi dell’epoca, Rino è un’artista sui generis e fuori dagli schemi
Scopriamo la sua vita le sue canzoni e le curiosità sulla sua tragica strana morte.
Rino Gaetano, è stato un cantautore italiano, a parlare di lui è la sua musica, semplice e irriverente, un’artista che ha varcato il successo per un brevissimo tempo ma che ha segnato, come lui stesso affermò, anche le generazioni successive.
Una breve vita dedicata all’arte, e voglio ricordare le curiosità di cui forse non eravate ancora a conoscenza.
Rino era un artista poliedrico, sperimentava nella musica ma anche nella scrittura e nelle arti figurative, dedicandosi in particolare negli ultimi anni alla fotografia

Ma più di ogni altra cosa Rino ci ha insegnato a sognare e a credere in noi, perchè lui non ha mai smesso di farlo.
La famiglia, originaria di Cutro, si trasferisce a Roma per motivi lavorativi; Rino a quell’epoca aveva solo 10 anni.
Rino studia presso il seminario della Piccola Opera del Sacro Cuore di Narni, in provincia di Terni, dove compone la sua prima opera, un poemetto E l’uomo volò.

La sua famiglia aveva problemi economici e il padre lo voleva impiegato in banca, con un buono stipendio.
Ma quel ragazzo sempre un po’ sulle nuvole che aveva in testa la musica sarebbe morto dietro una scrivania, così raggiunse con il padre un compromesso: avrebbe tentato per un ultimo anno di sfondare nel mondo della musica, ma in caso di esito negativo avrebbe accettato di lavorare in banca.
Inutile dire che iniziarono ad arrivare i primi successi…
Nel 1971 fonda il Krounks, una cover band, composta da 4 persone, in questa fase Rino suona il basso e scrive qualche canzone.
I miti di Gaetano sono Enzo Jannacci, Fabrizio De André, Adriano Celentano, ma anche cantanti stranieri come Bob Dylan e i Beatles.
Nel 1969 Gaetano si avvicina. inoltre, al teatro al Folkstudio, noto locale romano dove conosce artisti come Antonello Venditti, Ernesto Bassignano e Francesco De Gregori
Quando mi vien voglia di mollare penso a Rino, e in un attimo mi torna la forza!

Viene ricordato per la sua voce ruvida, per l’ironia e i profondi testi caratteristici delle sue canzoni, nonché per la denuncia sociale spesso celata dietro testi apparentemente leggeri e disimpegnati.
Nella vita di Rino Gaetano c’è stato soltanto un grande amore: la compagna Amelia Conte.
Si conoscono e si amano da molto tempo prima del suo successo, e decidono di coronare il loro sogno con il matrimonio.
Scelgono la chiesa del Sacro Cuore di Gesù, ma Gaetano mancherà per sempre a quell’appuntamento.
Rino era nato a Crotone, città che lasciò a 10 anni a seguito del padre, trasferitosi a Roma per motivi di lavoro.
La capitale diventa presto l’ambiente artistico in cui Rino si muove in maniera scanzonata e irriverente, ma non per questo dimentica il suo Sud. Già, perchè Rino è sempre rimasto legato alle sue origini, facendo dell’emigrazione uno dei temi ricorrenti delle canzoni, arrivando a far parlare in prima persona la sua terra natìa in Cogli la mia rosa d’amore, brano del 1976.
Nel 1962 il piccolo Rino Gaetano rimase folgorato dalla Beatlesmania. All’epoca aveva 12 anni, e si fece regalare una chitarra per imparare a strimpellare le canzoni dei Fab Four.

Il quartetto di Liverpool rimarrà una delle più importanti fonti di ispirazione del cantautore, che aveva sempre apprezzato i Fab Four per via delle innovazioni che avevano portato in ambito musicale.
Aveva solo 31 anni, alle spalle una discografia che ancora oggi fa sognare. Successi intramontabili in così pochi anni di carriera.
Rino Gaetano è stato un grande cantautore della musica italiana. Troppo avanti per i suoi tempi, in cui era noto riduttivamente come “quello di Gianna”, il suo maggior successo, Rino è sempre stato molto di più.
Per raccontare un’Italia grottesca e piena di contraddizioni scrisse canzoni ironiche, graffianti, paradossali, ai limiti del nonsense che sono però ancora attualissimo.
Nel 1972, conosce il proprietario della casa discografica It, Vincenzo Micocci, e incide il suo primo 45 giri con l’etichetta discografica milanese Produttori Associati, contenente i brani Jacqueline e La ballata di Renzo, ma il disco non venne mai stampato.
Il vero successo arriva nel 1975 con la canzone Ma il cielo è sempre più blu
Rino arriva, finalmente, in vetta alle classifiche. La canzone fa parte di un 45 giri piuttosto atipico, contenente una sola canzone divisa in due parti. Rino in questa canzone propose diversi spaccati di vita quotidiana, descrivendoli con ironia, luoghi comuni e contraddizioni.
Nel 1978 si buttò anche nella radiofonìa, conducendo su Radio uno un programma radiofonico intitolato Canzone d’autore.
Con i successivi LP Aida (1977) e Nuntereggaepiù (1978) la sua carriera è in un rapido crescendo, riscuote consensi sempre più consistenti, fino ad ottenere il terzo posto al Festival di Sanremo del 1978 con la canzone Gianna.
Rino si esibisce davanti alla grande platea mostrando tutta la sua ironia scanzonata degna di un vero artista di varietà. Un’esibizione che è rimasta scolpita nella memoria di molti.
Quella di Rino Gaetano è stata una delle figure più significative ma inspiegabilmente nascoste della canzone italiana.

Rino è stato un vero poeta ispirato che ha contribuito magnificamente al racconto del mondo che lo circondava e di un Paese in profonda evoluzione, un pittore in grado di dipingere nelle sue tele una società alla deriva, incapace di difendere e confortare i più deboli e gli emarginati.
Quando Gaetano esordì nel mondo della musica lo fece con un nome d’arte. Il suo primo album con due singoli uscì sotto lo pseudonimo Kammamuri’s nel 1973. Fu quasi un flop, ma quando il suo discografico gli consigliò di usare il suo vero nome, stava per tirarsi indietro e proporre al suo posto la voce di un altro cantante. Per fortuna, fu convinto “a metterci la faccia” e la sua voce graffiata e così particolare.
Durante il giorno Rino si dedicava alla musica, ma prima di mezzogiorno e del consueto cappuccino che prendeva nel bar sotto casa non ingranava mai davvero.
Rino era un nottambulo, uno a cui piaceva stare all’osteria con gli amici a chiacchierare fino all’alba.
Maurizio Montanesi della It records ricorda che “Giravamo dall’una fino alle quattro di mattina. Frequentavamo gente che suonava e che ballava ma andavamo soprattutto dove si beveva.
A Rino piaceva vivere la notte. Di giorno non usciva, dormiva o sentiva dischi”.
Gianna, uno dei suoi singoli più famosi, viene ballato ancora oggi. Chi non si è scatenato sulle note della ballata al termine di una serata in discoteca?
Rino Gaetano, però, riteneva la canzone uno dei suoi singoli peggiori perché troppo commerciale. Tuttavia, con Gianna mise in moto una piccola rivoluzione: per la prima volta la parola “sesso” arrivò sul palco del Festival di Sanremo.
“nuntereggaepiù” della famosa canzone dall’omonimo titolo è intonato da Lino Banfi
Eppure, uno degli amici d’infanzia dell’artista, Bruno, continua a sostenere che la voce sia la sua.
Rino cercava sempre di creare dei piccoli spettacoli a sé in stile performance.
Il 1979 con la pubblicazione del disco Resta vile maschio dove vai (il brano omonimo viene scritto da Mogol) segna il passaggio dalla piccola casa discografica It, alla multinazionale RCA e l’inizio di una serie di tournée che lo renderanno popolarissimo in tutta Italia.
Da questo album abbiamo il tormentone estivo: l’indimenticabile ballata Ahi Maria.
Ad esempio ci fu un periodo in cui si presentava spesso con una bicicletta giocattolo legata al guinzaglio,e in un’apparizione in Rai cantò Spendi spandi effendi con un cappello da safari e una pompa di benzina in mano.
Rino Gaetano alla kermesse sanremese del 1978 è un punto di svolta nella carriera, apice e nello stesso tempo inizio della fine.
Con la sua travolgente sfacciataggine Rino prende in giro il festival in primis a partire dall’abbigliamento, presentandosi sul palco con frac, papillon, maglietta a righe, scarpe da ginnastica e la tuba dell’amico Renato Zero.
Gianna è il grande successo di Rino Gaetano
Gianna é uno dei pezzi che ancora ci fanno ballare alle feste di paese, ma a Rino non piaceva molto, perchè la riteneva troppo commerciale. Potrebbe anche essere vero, ma comunque Gianna fa scalpore: per la prima volta la parola sesso entra al Festival di Sanremo
Gaetano aveva anche la passione per la recitazione
Pochi mesi prima di morire, nel 1981, prese parte nel ruolo della volpe nella famosa messa in scena teatrale della favola di Pinocchio, diretta dal regista Carmelo Bene.

LA MORTE DI RINO GAETANO
BRUNO MAUTONE avvocato scrive libri su rino gaetano
Chi ha ucciso rino gaetano?
La tragica scomparsa di un eroe
La scomparsa di Rino Gaetano in un terribile incidente stradale il 2 giugno 1981, a soli 31 anni 😪

Quanta musica e quanta arte abbiamo perso quel tragico 2 giugno del 1981 quando con la sua auto, sfrecciando sulla via Nomentana a Roma, invase la corsia opposta e si schiantò contro un camion.
Sulla sua morte si allungano ancora le ombre.
La ballata di Renzo Brano di Rino Gaetano
“Quando Renzo morì io ero al bar”
E’ un brano scritto da Rino Gaetano nel 1971, che narra di un uomo che ha un incidente stradale e muore perchè rifiutato da più di un ospedale romano. Ma la cosa sconvolgente è che questa è anche la storia della morte di Rino.
Alcune frasi delle canzoni di Rino furono censurate
Ad esempio “chi tira la bomba e chi nasconde la mano” in Ma il cielo è sempre più blu.
Clamorosa la sua protesta al Discoestate di Rieti del 1979: gli chiesero di cantare in playback e quando arrivò il suo turno, invece di far finta di cantare, decise di fare l’indifferente e fumarsi una sigaretta. Nello stesso anno, durante un concerto sulla spiaggia di Capocotta, Gaetano si spinse ad affermare
“C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo! Non ci riusciranno!”
Rino viaggia da solo, intorno alle 4 del mattino, sulla sua Volvo 343, a causa di un possibile malore prima dello schianto, invade la corsia opposta e si schianta contro un camion.
L’impatto, all’altezza dell’incrocio tra via Nomentana e via Carlo Fea, è devastante. All’arrivo dei soccorsi, il cantante, è in coma, vittima di una grave frattura alla base cranica (per aver sfondato il parabrezza) e molte altre ferite tra volto e torace.
Rino morì a causa di un forte trauma cranico. All’alba del 2 giugno, dopo l’incidente, fu rifiutato dai tanti ospedali di Roma in cui fu condotto perché privi di un adeguato reparto di traumatologia. Quando Rino arrivò al Gemelli era ormai troppo tardi e qui si spense.
Rino Gaetano muore il 2 giugno 1981, in un incidente avvenuto alle 3,55.
Si schianta contro un camion Fiat 650 guidato da un commerciante di nome Torres, con la sua Volvo 343 targata “Roma Z40932”.
Rino nelle sue canzoni metteva in musica, sia pure in forma simbolica, il modus operandi dell’organizzazione chiamata “Rosa Rossa”, nata nel 1887 nell’ambito della Golden Dawn (Alba d’Oro).
Forse Rino sarebbe ancora tra noi se le cose quella notte fossero andate diversamente, ma Rino sembrava aver previsto tutto.
Dieci anni prima, nel testo della Ballata di Renzo, raccontò una storia di un ragazzo che, dopo essere stato investito da un auto, muore perché rifiutato da più ospedali.

Dall’Umberto I di Roma si cerca un posto in un altro ospedale attrezzato per il trattamento chirurgico del suo caso, ma né il San Giovanni, il San Camillo, il CTO della Garbatella, il Policlinico Gemelli e il San Filippo Neri hanno posti.
Ne viene trovato uno dopo diverso tempo, al Gemelli, ma ormai Rino è grave.
Infatti, Rino Gaetano muore il 2 giugno 1981 a Roma che lo porta via a 30 anni.
I funerali si tengono nella chiesa dove avrebbe dovuto sposare la sua amata compagna.
Video con Rino Gaetano (altri video nella Playlist di youtube )
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20 motivi per cui non dimenticheremo mai Rino Gaetano
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