Il “Maestro del brivido” fu uno dei registi più importanti e famosi del secolo scorso, e i suoi film sono divenuti classici del thriller e dell’orrore, i suoi film ancora oggi spaventano o riescono a insinuare ansia e sospetto negli spettatori: si tratta del re del thriller, il regista Alfred Hitchcock…
Riservatissimo, geloso custode della propria vita intima e privata tanto da imporre ai familiari, dopo la sua morte, di pubblicare qualunque tipo di biografia, il mistero è rimasto intatto fino alla fine.
C’era una volta un giovane londinese dalla enorme creatività … Figlio di commercianti di frutta e verdura, il piccolo Alfred Joseph Hitchcock sarebbe un giorno diventato una delle personalità più acclamate di tutta Hollywood, un regista di fama mondiale e “Maestro del Brivido” indiscusso. Amato ed emulato, seppur spesso aspramente criticato.
Il piccolo Alfred cresce nella Londra di inizio Novecento con una educazione molto severa impartita dal padre. Tutte le domeniche la famiglia Hitchcock si reca a teatro, da ciò nasce l’amore del futuro regista per il mondo dello spettacolo. A quindici anni, dopo aver lasciato la scuola, trova il suo primo impiego in una fabbrica di fili elettrici e materiale bellico e qui diventa bravo nel disegno, venendo quindi spostato nel settore pubblicità.
Quando penso al cinema non posso non pensare a colui che ha creato capolavori come Psyco, La finestra sul Cortile, Rebecca La Prima Moglie e moltissime altre pellicole di successo
Proprio grazie alla sua bravura nel disegno entra nel mondo del cinema, bensì non come regista ma per disegnare titoli e didascalie dei film muti in quella che sarà la Paramount Pictures. Durante questa esperienza ha l’occasione di svolgere anche le mansioni di aiuto regista e sceneggiatore.
Il suo primo film da regista arriva nel 1925 e si intitola Il labirinto delle passioni, girato in parte anche in Italia.
Il 13 agosto del 1899 a Londra nasceva Alfred Hitchcock, il maestro del brivido per eccellenza.
Sir Alfred Joseph Hitchcock è stato un regista e produttore cinematografico britannico naturalizzato statunitense. È considerato uno dei più grandi cineasti della storia del cinema.
Eccentrico, ironico, genio dai lati oscuri, Alfred Hitchcock nasceva nell’East End londinese il 13 agosto del 1899 e porterà ad Hollywood il black humour inglese, insieme ai brividi.
Nel film “La Finestra sul cortile” ho inserito un elemento che avevo ricavato da due casi. Uno era il cosiddetto caso Patrick Mahon e l’altro era quello del dottor Crippen. Quest’ultimo uccise la moglie ed è stato il primo assassino a essere catturato grazie alla radio. Una radio di bordo. Diffusero la sua descrizione e venne preso sul fiume St. Lawrence. Insomma, il punto è che subito dopo l’omicidio, i vicini (in particolare una certa signora Martinelli) si accorsero che, la sua segretaria, indossava i gioielli della moglie. A lui non era proprio venuto in mente che i vicini avrebbero potuto farci caso. E fu proprio quello a rovinarlo. Così ho pensato di mettere nel film lo stesso particolare.
“Sono timido e poco socievole”, raccontava. “E per rilassarmi faccio film”.
Ne ha girati una cinquantina, quasi tutti consegnati alla storia del cinema, con Cary Grant, James Stewart, Grace Kelly e Kim Novak.
Amato dal pubblico e snobbato dalla critica, Alfred Hitchcock non riceverà mai l’Oscar, fino al 1968 quando gli fu conferito l’Irving G. Thalberg Memorial Award per i suoi meriti artistici.
Alfred Hitchcock aveva paura delle uova
Il maestro della suspense, che terrorizzava il pubblico con film come Psycho e The Birds, si considerava un ovofobo, qualcuno che aveva paura delle uova.
Alfred Hitchcock spiegò a un intervistatore nel 1963: “Ho paura delle uova, più che paura; mi ripugnano.
Quella cosa bianca e rotonda senza buchi, e quando la rompi, dentro c’è quella cosa gialla, rotonda, senza buchi. …Il sangue è allegro, rosso. Ma il tuorlo d’uovo è giallo, disgustoso. Non l’ho mai assaggiato.”
Nascita: 13 agosto 1899, Leytonstone, Londra, Regno Unito
Morte: 29 aprile 1980, Bel Air, Los Angeles, California, Stati Uniti
Hitchcock fece diversi cameo nei suoi film
Parte della fama di Hitchcock è dovuta ai cameo, spesso umoristici, che il regista fece in 39 dei suoi film. Il regista appariva, di solito, sullo sfondo come un passeggero pedonale.
La moglie fu la sua più fidata collaboratrice
Hitchcock ha lavorato con molti dei migliori talenti di Hollywood, ma il suo consigliere più fidato fu la moglie Alma Reville.
I due si sposarono nel 1926 dopo aver lavorato insieme a Londra.
Tensione sul set – Dopo che la sua compagna Vivien Leigh fu scartata dalla produzione per il ruolo di protagonista in Rebecca, la prima moglie, Laurence Olivier iniziò a dimostrare una certa insofferenza nei confronti di Joan Fontaine, che fu scelta come interprete principale.
Al regista del film, Alfred Hitchcock, venne l’idea di dire all’attrice che tutti sul set la detestavano, in modo da far sentire la Fontaine insicura e fragile come la protagonista del film.
Troppo scabroso per i nipotini – Il film Frenzy di Alfred Hitchcock, parve a sua figlia Patricia così sconvolgente che si decise a farlo vedere ai suoi figli solo molti anni dopo.
Vienna di Hitchcock – Nel 1933 Alfred Hitchcock fu costretto a girare Vienna di Strauss, un musical con le star britanniche Jessie Matthews e Esmond Knight. Il regista che disprezzava quel genere, tanto da dichiarare “Odio questa roba. Io so fare solo dei melodrammi“, movimentò le riprese prendendo continuamente in giro gli attori.
Un film perduto – Dopo Il giardino del piacere Alfred Hitchcock girò il film L’aquila della montagna un melodramma sulla gelosia, del quale purtroppo non è rimasta nessuna copia.
Cameo cancellato – Sembra che inizialmente, nel film Il ladro, Alfred Hitchcock avrebbe dovuto fare un’apparizione, come di consueto, ma alla fine rinunciò e si limitò a girare un breve prologo.
Negli anni ’60 Alfred Hitchcock chiese più volte che gli fosse concesso di filmare alcune scene a Disneyland, ma Walt Disney gli negò sempre il permesso perché si trattava del regista che aveva girato “quel disgustoso film intitolato Psycho“.
Il regista preferito di Hitchcock? Luis Buñuel. (Leggi quali erano i film preferiti di Luis Buñuel).
Come tutti sappiamo, Alfred Hitchcock nacque a Londra nel 1899, ma divenne ufficialmente un cittadino americano nel 1956.
Come ogni grande regista, anche Hitchcock aveva le sue curiose fobie. Se la sua fobia per la polizia è mediamente conosciuta, molto meno risaputa è quella che il regista aveva per le uova, che trovava particolarmente disgustose e raccapriccianti.
Le scene nel bagno
Hitchcock era fissato con i bagni.
Questo era uno dei set preferiti del regista, che usa il bagno come uno spazio nascosto dove far realizzare delitti o nascondere qualcosa. Il tutto, condito di un certo umorismo all’inglese. Hitchcock trovò anche un altro modo per includere il bagno, a livello metaforico, nei film dove questi non avrebbe trovato spazio.
In “Intrigo Internazionale” Cary Grant si doveva nascondere nel naso di Lincoln
Intrigo Internazionale, interpretato da Cary Grant, per poco non ha avuto un finale molto diverso.
Quando il regista morì, nel 1980, era un artista ricco e celebrato che aveva compiuto un lungo percorso dalle origini nell’East End di Londra.
Spoto offre un’analisi psicologica della filmografia: “Divenne chiaro – racconta – che i film erano davvero i suoi quaderni, la sua segretezza maniacale era un mezzo deliberato per distogliere l’attenzione da ciò quei film sono davvero: opere profondamente personali”.
Il libro non nasconde gli alti e bassi di una carriera che non è stata l’inarrestabile ascesa che vuole la leggenda: ventitré film dal 1925 al 38, 24 dal ’39 al ’59 (insieme a quindici programmi televisivi) dopo il 1955) e solo sei (con cinque programmi televisivi), dal ’60 alla sua morte.
“I miei film – raccontava il regista – sono passati dai fallimenti ai capolavori senza passare per il successo”.
Gli 8 migliori film di Alfred Hitchcock
Il delitto perfetto (1954)
Intrigo internazionale (1959)
L’altro uomo – Delitto per delitto (1951)
Gli uccelli (1963)
La finestra sul cortile (1954)
Psycho (1960)
La donna che visse due volte (Vertigo) (1958)
1Notorious – L’amante perduta (1946)
PSYCO
Il 16 giugno del 1960 veniva proiettato per la prima volta a New York il capolavoro di Alfred Hitchcock, film spartiacque per il modo di tradurre la suspense al cinema. In Italia sarebbe uscito pochi mesi dopo.
Considerato uno dei film più celebri di Hitchcock e della Storia del Cinema, sono molte le leggende e particolarità legate al film. Dal primo giorno di riprese, all’uscita in sala, alle lezioni nelle scuole di cinema, “Psyco”, dal titolo originale “Psycho”, ha avuto una lavorazione, promozione e percorso davvero singolari. Nella lista dei cento migliori film statunitensi e, ancora oggi, uno dei più spaventosi, ha ispirato moltissime altre opere del genere.
Sicuramente, il merito va alla modernità assoluta di “Psyco” (italianizzazione del titolo originale “Psycho”): un film incentrato su un assassino seriale con una personalità multipla, il complesso di Edipo e una fobia per le donne, denso di erotismo, accenni di nudità e tematiche pruriginose, tutte novità assolute per un film mainstream di Hollywood all’epoca. La superba colonna sonora di Bernard Hermann è il contrappunto ideale alla regia geniale di Hitchcock, che incolla lo spettatore a 109 minuti di suspense, prima “distraendolo” con la storia di una ladra in fuga, quindi sconvolgendolo con la celeberrima scena dell’omicidio sotto la doccia che trasforma improvvisamente la protagonista in una vittima, e infine chiudendo i conti con un finale choc.
“Psyco” è basato sul romanzo ispirato al serial killer Ed Gein che, tra il 1947 e il 1957 uccise due persone nel Wisconsin, e che ha ispirato anche i film “Il silenzio degli Innocenti”, “Deranged – Il folle” e “Non aprite quella porta”.
Le prove furono sufficienti per collegare Gein alle due uccisioni, anche se si pensa che le sue vittime furono molte di più. La brutale particolarità e, in qualche modo, firma del killer, era quello di costruire pezzi d’arredamento con alcune parti dei corpi delle vittime.
La scena della doccia.
L’iconica scena della morte di Marion terrorizzò il pubblico. Uno spettatore scrisse al regista sostenendo che sua figlia non volesse fare più la doccia.
Pare che lo stesso sia accaduto a Janet Leigh, che da quel momento avrebbe sempre fatto il bagno. Eppure, per quella scena (che richiese ben sette giorni di lavorazione) l’attrice venne sostituita in buona parte dalla controfigura Marli Renfro.
Il cameo di Hitchcock.
Come per tutti i suoi film, anche in “Psyco” Hitchcock è apparso in un piccolo cameo. Lo vediamo brevemente fuori dalla società in cui lavora Marion: è l’uomo che indossa un cappello da cowboy.
Il personaggio di Norman Bates è stato votato come uno dei più spaventosi di tutti i tempi e la celebre frase che dice nel film “il miglior amico di una ragazzo è la propria madre”, in originale “a boy’s best friend is his mother” è al 56º posto tra le migliori cento citazioni secondo l’American Film Institute.
Film La finestra sul cortile – Rear Window
Film del 1954 diretto da Alfred Hitchcock. Considerato uno dei grandi capolavori della storia del cinema, nel 1997 il film è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al quarantunesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso al quarantottesimo posto.
Fu presentato alla serata inaugurale della 15ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia del 1954.
FRASI CELEBRI DI ALFRED HITCHCOCK
Le più belle frasi di Alfred Hitchcock, aforismi e citazioni celebri
Prendo in giro la gente, perché alla gente piace essere presa in giro.
Un film è la vita a cui sono stati tagliate le parti noiose.
Nel film gli omicidi sono sempre molto puliti. Io mostro come sia difficile e che pasticcio enorme sia uccidere un uomo.
Se vediamo un uomo con una mazza sopraggiungere alle spalle di una persona innocente, sappiamo qualcosa che quella persona non sa, e così si crea la suspence
Con l’aiuto della televisione si dovrebbe ricondurre l’omicidio nella casa, il suo luogo di appartenenza
C’è qualcosa di più importante della logica: è l’immaginazione
Il cinema non è un pezzo di vita, è un pezzo di torta
Un sacco di gente pensa che io sia un mostro. Lo pensano davvero, me lo hanno riferito
Ho una cura perfetta per una gola arrossata. Tagliarla!
La durata di un film dovrebbe essere direttamente commisurata alla capacità di resistenza della vescica umana.
Il pensionante è il primo film nel quale ho messo in pratica ciò che avevo appreso in Germania. Il mio rapporto con questo film è stato del tutto istintivo; per la prima volta ho applicato il mio stile. Si può dire che Il pensionante è il mio primo film.
Più riuscito è il cattivo, più riuscito sarà il film.
Plagiarsi da soli significa avere stile.
Links alle fonti video Youtube i migliori films di Alfred Hitchcock interviste scene films films completi e ricerche Google..
https://www.hitchcockmania.it/
https://www.donnemagazine.it/alfred-hitchcock-chi-era/
https://movieplayer.it/personaggi/alfred-hitchcock_23/curiosita/
http://youpopcorn.net/5-cose-che-forse-non-sapevi-su-alfred-hitchcock/
https://it.wikipedia.org/wiki/La_finestra_sul_cortile
https://spettacolo.newsgo.it/alfred-hitchcock-4-curiosita-sulla-sua-vita/
https://www.vanillamagazine.it/10-bizzarre-curiosita-riguardo-i-film-di-alfred-hitchcock/
https://www.robadadonne.it/vip/alfred-hitchcock/
https://www.frasicelebri.it/frasi-di/alfred-hitchcock/