Mangia cibo sano per aiutare il proprio corpo a vivere in salute. Seguire una alimentazione sana non deve essere una penitenza, ma un modo di approcciarsi alla vita e di volersi bene: i benefici di una dieta salutare sono enormi sia per il corpo sia per la mente.
- Imparare ad apprezzare il cibo naturale e semplice, a scapito di piatti troppo elaborati e grassi, frutta fresca, farina biologica
- Iniziare a ricercare tutto ciò che è integrale: riso, asta, pane e cereali integrali
- Adottare un atteggiamento sano verso il cibo e mangiare solo per il sostentamento e non per noia, compensazione o stress.
- Praticare attività fisica che è complementare alla dieta sana e aiuta mantenere in forma il corpo e la mente.
Componenti nutrizionali da assumere
Vi elenchiamo i nutrienti e le componenti nutrizionali di un individuo medio, con media attività fisica giornaliera e sano.
- Acqua: oltre a quella contenuta nei cibi ne vanno assunti in media altri 2 litri
- Lipidi: il colesterolo fa parte dei lipidi e se ne deve assumere al massimo 300/mq al giorno
- Carboidrati: la funzione dei carboidrati è quella di fornire energia al corpo, rivestono un ruolo molto importante anche per la funzionalità e la struttura delle cellule, dei tessuti e degli organi.
- Proteine: importanti per il metabolismo soprattutto vanno assunte nel periodo della crescita. Da adulti l’organismo ne richiede solo il necessario per compensarne le perdite.
- Vitamine. Sono molte e varie: acido folico, vitamina A-B-B1-C-D . Servono tutte al nostro corpo e per introdurle tutte la dieta deve essere varia.
- Sali minerali. La carenza di iodio, ferro e calcio è molto comune mentre il sodio è spesso assunto in eccesso se si pensa che è già presente nei cibi in quantità sufficiente per il nostro corpo.
- Fibre alimentari: è essenziale per la salute dell’intestino e per modulare l’assorbimento nutrizionale perchè assumere fibre da senso di sazietà. Bisogna assumere circa 30g al giorno di fibre.
- Antiossidanti servono per combattere lo stress ossidativo e ridurre il rischio di malattie metaboliche