Abbiamo la dieta Mediterranea, patrimonio Unesco e regime alimentare di riferimento a livello mondiale per vivere in salute, ma cosa possiamo “rubare” alle altre tradizioni culinarie per stare in forma?
Molti paesi hanno un piatto o una abitudine healthy che li contraddistingue. Per esempio, gli abitanti di Okinawa, popolazione di ultra centenari molto studiata, mangiano fino all’80% della loro capacità, senza mai sentirsi sazi.
In Argentina, molte persone bevono tè Yerba mate che sopprime l’appetito, mentre gli etiopi mangiano il pane fatto da un grano ricco di proteine e gluten free, chiamato teff.
Il Brasile è il paese più ricco di superfood, dei veri e propri booster di antiossidanti. Dall’acqua di cocco, alle bacce di Acai al Camu Camu, un frutto esotico contenente circa 100 volte la vitamina C che presente nel limone, insieme a beta-carotene, acidi grassi e proteine.
Nei paesi nordici, invece, si fa il pieno di Omega 3, contenuto nei pesci grassi come il salmone. La tradizione alimentare ha dato vita anche a una dieta: la dieta nordica che prevede il consumo di pochi grassi saturi, molto pesce e vegetali, solo di stagione e a chilometro zero.
Dalla Corea, possiamo imparare i benefici delle verdure fermentate, utili soprattutto per il benessere intestinale e per il gonfiore addominale. Il piatto tipico, che si chiama Kimchi, è a base di verdure fermentate con le spezie. Le verdure più usate sono il cavolo cinese, la verza e il daikon (ortaggio particolarmente drenante). Ogni ingrediente del Kimchi è ricco di vitamine e minerali, ma quello che rende questo piatto una sorta super è la ricchezza di lattobacilli, benefici per il tratto gastrointestinale.
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