Conosciamo bene quali conseguenze abbiano plastiche e microplastiche in mare e nell’ambiente, perché le ritroviamo nei corpi degli animali che se ne nutrono scambiandole per cibo.
Quando azioniamo la nostra asciugatrice non pensiamo che, con un solo carico di vestiti, possiamo rilasciare nell’aria centinaia di migliaia di microfibre.

Le microplastiche sono frammenti di plastica con dimensioni inferiori al millimetro, hanno ormai invaso tutti gli ambienti terrestri e marini e senza che ce ne rendessimo conto sono diventate un enorme problema, infatti recenti studi scientifici hanno evidenziato in tutto il mondo la presenza di questi frammenti anche in ambienti che si pensava fossero incontaminati.
A causa di questa enorme diffusione, le microplastiche sono entrate nella catena alimentare per cui tutti gli animali ne ingeriscono costantemente, si stima che anche noi ne ingeriamo ogni settimana l’equivalente di una carta di credito (circa 5 grammi).

Le microfibre che si trovano nell’aria delle nostre case
Le fibre rilevate sono sia di natura organica (di derivazione vegetale o animale) che di natura sintetica, ma la pericolosità di queste ultime è superiore perché contengono molte sostanze tossiche, come gli Idrocarburi policiclici aromatici.
I loro effetti vanno dall’infiammazione, alla compromissione della clearance mucociliare (che è quel meccanismo di pulizia delle nostre vie respiratorie ad opera delle ciglia e del muco che li rivestono) fino ad arrivare ad effetti mutageni e cancerogeni.
È questo purtroppo, in sintesi, quanto scoperto da vari studi
Il gruppo di ricerca ha valutato il rilascio di sostanze inquinanti di questi elettrodomestici nell’ambiente, arrivando alla conclusione che una sola asciugatrice è in grado di produrre fino a 120 milioni di microfibre all’anno.

MICROPLASTICA NEL CIBO E NELL’ACQUA
Con l’alimentazione assumiamo 50.000 microparticelle di plastica l’anno e anche il doppio se si prende in considerazione l’inalazione
I ricercatori canadesi hanno preso in esame 26 studi focalizzati sulla misurazione dei livelli di microplastiche in cibi e bevande, nell’acqua in bottiglia e nell’aria delle città.

Le conseguenze sulla nostra salute?
Le microplastiche e microfibre, ovvero piccolissime particelle originate dall’usura di materiali in plastica e in tessuto, nell’acqua e negli alimenti.
Tali particelle, una volta ingerite, sono assorbite e assimilate dall’organismo degli animali e degli uomini, raggiungendo anche organi di vitale importanza.
Alcuni studi hanno individuato tra le principali conseguenze le infiammazioni intestinali.
Di certo gli inquinanti sono dannosi sia per gli umani che per gli animali e il problema è ormai globale: le microplastiche sono state rilevate non solo nell’aria e persino in alta montagna, ma anche negli oceani – dove rappresentano il 35% dell’inquinamento – nel terreno e negli alimenti.
L’invenzione, brevettata in Italia, è del Laboratorio di Igiene ambientale e degli Alimenti (LIAA) dell‘Università di Catania, l’unico laboratorio al mondo a quantificare sotto i 10 micron”
Oggi è possibile, per la prima volta al mondo, determinare e quantificare le microplastiche inferiori a 10 micrometri: quelle piu difficili da intercettare e che finiscono più facilmente, per esempio, nella catena alimentare.
Uno studio condotto dal Laboratorio di Igiene ambientale e degli alimenti, afferente al Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate “G.F. Ingrassia” dell’Università di Catania, ha consentito, grazie a un particolare metodo brevettato, di riscontrare microplastiche e microfibre, ovvero piccolissime particelle originate dall’usura di materiali in plastica e in tessuto, nell’acqua e negli alimenti.
Tali particelle, una volta ingerite, sono assorbite e assimilate dall’organismo degli animali e degli uomini, raggiungendo anche organi di vitale importanza.
Links alle fonti approfondimenti sulle microplastiche consigli youtube video e ricerche Google…
https://www.controlsecurityambiente.com/inquinamento-microplastiche-aria/
Le asciugatrici sono grandi responsabili dell’inquinamento da microplastiche..vai al sito
https://www.focus.it/scienza/salute/microplastiche-nei-nostri-cibi-e-acqua