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dolore al petto Come comportarsi in caso di infarto

Consapevolazza alimentare menù salva cuore alimenti per la salute del cuore – Cos’è l’infarto e quali sono i segni premonitori? Conosci l’infarto? Cogli le avvisaglie, intervenieni in tempo, adotta uno stile di vita equilibrato per prevenire le malattie, come ad esempio gli eventi cardiaci gravi.

Si tratta di un’urgenza vitale. Si manifesta quando un trombo chiude un ‘ arteria coronarica in seguito alla rottura di una placca d’aterosclerosi.

Di fatto, l’ostruzione dell’arteria impedisce al sangue di rifornire di ossigeno la parte del cuore coinvolta.

Questa regione del miocardio perde allora la capacità di partecipare al lavoro di pompa del cuore e rischia di essere definitivamente distrutta senza un intervento immediato.

Purtroppo “al cuor non si comanda”, altrimenti in Italia le malattie cardiovascolari non sarebbero la prima causa di morte

Che cosa, in particolare, può dare origine a una malattia cardiaca? Alla base della cardiopatia coronarica troviamo l’aterosclerosi, malattia nella quale si accumulano all’interno delle arterie dei depositi di grassi, gli ateromi, provocando così il restringimento del lume del vaso e rendendo più facile l’arresto del flusso sanguigno e la conseguente ischemia.

Ma chi corre più pericoli di soffrire di cuore? Sono stati identificati dei fattori di rischio cardiovascolare, che sono collegati all’insorgere dei disturbi. Una parte di questi è considerata immodificabile e cioè l’età, oltre i cinquanta, il sesso maschile e la storia familiare. L’altra parte è invece considerata modificabile ed è legata in particolare all’alimentazione e allo stile di vita. Gli altri fattori sono l’ipertensione, l’ipercolesterolemia, l’obesità, il diabete, l’alcol, il fumo e la sedentarietà.

È importante sottolineare che se si sommano più fattori, il rischio cresce in modo esponenziale. In effetti, si è visto che corre più pericoli di ammalarsi chi ha più parametri anche poco superiori alla norma come colesterolo, peso, pressione, e per i quali non viene trattato,  rispetto a chi è solo iperteso ed è compensato dalla terapia.

Infatti, le nostre abitudini quotidiane (alimentazione, attività fisica) rivestono un ruolo molto importante nel mantenimento della salute, e contribuiscono in larga parete a migliorare e aumentare l’aspettativa di vita.

il termine infarto si riferisce alla necrosi – quindi alla morte – del tessuto muscolare cardiaco; per questo motivo è più corretto parlare di infarto miocardico.

infarto
Le ragioni per cui una regione più o meno estesa del cuore va incontro a necrosi sono diverse e tutte riconducibili all’insufficiente apporto di ossigeno alle cellule che la compongono.

Sentiamo parlare tante volte dell’infarto, Tuttavia, chi non ha conoscenze specifiche in ambito medico, può non sapere con esattezza cosa sia un infarto del miocardio (il muscolo cardiaco).

Questa evenienza grave è riconducibile a una necrosi (morte) di parte del tessuto cardiaco, determinata dall’ostruzione di una delle arterie coronariche (hanno il compito di rifornire il cuore di sangue ricco di ossigeno).

Questa ostruzione può essere parziale o totale, ed è spesso provocata da un accumulo di grasso, colesterolo cattivo o altre sostanze che formano una placca nelle arterie (aterosclerosi). Questa placca si rompe, ha luogo una trombosi che interrompe il flusso di sangue e causa così la morte (necrosi) del tessuto.

È importante anche smaltire il grasso in eccesso, soprattutto quello viscerale (si posiziona intorno a fegato e pancreas), legato al rischio cardiocircolatorio.

Quali campanelli d’allarme è necessario notare?

La sintomatologia correlata all’infarto è variabile e soggettiva. Infatti, non tutti i pazienti riportano gli stessi sintomi o li avvertono con la stessa intensità. In alcuni casi, l’infarto può essere.

Tuttavia, la manifestazione più caratteristica dell’infarto è una sensazione di oppressione o dolore al petto che dura più di dieci minuti. Il dolore può diffondersi dal petto a uno o entrambe le braccia e può raggiungere anche collo, mascella e schiena.

Inoltre, il dolore al petto può comparire insieme ad altre condizioni quali nausea, bruciore di stomaco o dolore addominale, sensazione di fiato corto, stanchezza, sudori freddi, vertigini. Nella maggior parte dei casi la comparsa dei sintomi dell’infarto è improvvisa, ma possono anche manifestarsi segnali predittivi nelle ore, nei giorni o nelle settimane precedenti: ad esempio, è tipico un dolore al petto recidivo o una sensazione di pressione (angina pectoris) scatenata dal movimento e che si attenua a riposo.

I segnali dell’infarto cardiaco possono comparire all’improvviso oppure – più comunemente – in maniera piuttosto blanda e sfumata nelle ore, o addirittura nei giorni, immediatamente precedenti.

Alcune volte – specie nei diabetici, negli anziani e nei soggetti che hanno subìto un trapianto di cuore – l’infarto può presentarsi in modo del tutto asintomatico (25% circa dei casi); in altre situazioni può insorgere in maniera brusca e drammatica determinando la morte improvvisa. Allo stesso modo l’infarto miocardico può colpire persone perfettamente sane o soggetti anginosi, in cui l’ischemia cardiaca transitoria provoca dolori toracici costrittivi aggravati dagli sforzi fisici e alleviati dal riposo (vedi articolo dedicato: angina pectoris).

In generale, comunque, tanto più alto è il numero di sintomi tipici dell’infarto accusati e tanto maggiore è la possibilità di essere stati effettivamente colpiti da un attacco di cuore. Vediamo allora una breve lista di sintomi tipicamente associati ad un infarto:

  • Pressione, disagio, fastidio o dolore oppressivo al centro del petto (come se questo fosse stretto da una morsa o si trovasse sotto un macigno), che dura per diversi minuti e non regredisce con il riposo o la somministrazione di derivati nitrati (è il sintomo più comune dell’infarto miocardico);
  • il dolore può anche estendersi allo stomaco, alla parte centrale della schiena, alla spalla, ad un braccio (generalmente il sinistro), al collo, alla mascella o ai denti;
  •  difficoltà a respirare, fiato corto;
  • aumento degli episodi di dolore toracico nei giorni o nelle settimane precedenti;
  •  nausea e vomito;
  •  sudorazione fredda e cute umida;
  • agitazione, ansia, pallore, ricerca invana di una posizione capace di calmare il dolore;
  •  vertigini e svenimenti;
  • senso di catastrofe o morte imminente.

Quali esami fare per prevenire un infarto?

L’elettrocardiogramma registra l’attività elettrica del cuore e consente di confermare o escludere l’infarto, poiché il muscolo cardiaco (miocardio) danneggiato rivela un’alterazione nella conduzione degli stimoli elettrici.

Inoltre, tramite gli esami del sangue si può accertare la presenza di enzimi cardiaci, sostanze rilasciate nel sangue dalle cellule del cuore necrotizzate.

Talvolta può essere utile l’ecocardiogramma, un esame che si avvale di ultrasuoni e consente di osservare il cuore nella sua forma, dimensioni e movimento.

Oltre a questi esami necessari per capire lo stato del tuo cuore, e prima di vedere quali abitudini sane adottare nella vita quotidiana, desidero proporti alcune strategie scientifiche per potenziare la salute e prevenire le malattie. Impara a essere la tua versione migliore, con il mio videocorso gratuito Potenzia la tua salute.

Quanto è comune l’infarto e chi è più a rischio?

L’infarto miocardico colpisce più di duecentomila Italiani l’anno. I fattori predisponenti si distinguono tra modificabili e non modificabili. Sono fattori non modificabili l’avanzare dell’età, il sesso e la familiarità.

Sono invece fattori di rischio modificabili il l’abitudine al fumo, l’ipertensione arteriosa, alti livelli di colesterolo cattivo, trigliceridi alti, il diabete, l’obesità, la sindrome metabolica, la sedentarietà, lo stress e l’uso di sostanze stupefacenti.

Cosa mangiare per avere un cuore sano e arterie pulite?

La nutrizione è fondamentale. La “ dieta salva- cuore” esiste, ed è importante scegliere cosa mangiare per stare bene. Non devi avere paura di fare troppe rinunce, poiché i cibi alleati del cuore e della circolazione sono tanti. Ecco un vademecum valido anche per un’alimentazione anti- colesterolo:

  • Scegliere carni leggere bianche (pollo, tacchino) e limitare il consumo di carne rossa a 1-2 porzioni da 100 g a settimana.
  • Aumentare il consumo di pesce a 3-4 volte la settimana, preferendo il pesce azzurro, uno dei quattro cibi per vivere più a lungo, ad alto contenuto di acidi grassi Omega3. In generale, scegliere alimenti ricchi di Omega 3 è un toccasana per la salute.
  • I grassi non sono da eliminare completamente. Preferire i grassi insaturi, anche di origine vegetale, come l’olio extra vergine di oliva, evitando i grassi animali (burro, lardo, strutto, panna).
  • Consumare latte e yogurt scremati o parzialmente scremati.
  • Prediligere condimenti semplici, come ragù di verdure per la pasta, brodo vegetale per risotti, pasta. La verdure crude sono indicate anche per condire insalate di cereali (miglio, farro, orzo, meglio se integrali).
  • Preferire cotture leggere: a lesso, al vapore, ai ferri, alla griglia e al cartoccio per carne, pesce e verdure; meglio evitare fritture, intingoli pesanti, piccanti e speziati.

Semaforo rosso per…

Attenzione invece, a evitare alcuni alimenti e comportamenti alimentari frequenti:

  • Ridurre il consumo di sale. Ciò significa evitare di aggiungere troppo sale alle pietanze già cotte e a quello già presente all’interno dei prodotti industriali (come ad esempio i dadi o granulati per brodo).
  • Evitare alimenti conservati sotto sale o sott’olio e salse grasse come la maionese.
  • Limitare il consumo di bibite zuccherate, alcolici e superalcolici. In un video spiego bene i danni dello zucchero.
  • Ridurre il consumo di insaccati e carni processate (come ad esempio mortadella, salsiccia, salame, prosciutto, wurstel) a non più di una volta alla settimana, poiché ricche di grassi saturi.

Quali sono le abitudini che danneggiano il cuore?

A proposito di stile di vita e abitudini da correggere. Ecco cosa dovrebbero evitare i cardiopatici:

  • Sedentarietà. Uno stile di vita inattivo può favorire sovrappeso e obesità. Al contrario, un’attività fisica regolare, come ad esempio la camminata veloce (allenamento aerobico), aiuta il cuore a pompare sangue, contribuisce a tenere sotto controllo la pressione arteriosa, allontana stress e tensione.
  • Abuso di fumo: può provocare danni cronici ai vasi arteriosi, tra i quali la perdita di elasticità e lesioni alle pareti dei vasi. Ciò può favorire la comparsa di aterosclerosi. Non solo. Il fumo concorre a determinare ipertensione e promuove l’incremento di colesterolo cattivo.
  • Stress: brutta bestia, lo stress! Può favorire l’ipertensione e determinare la modificazione di eventuali placche aterosclerotiche nelle coronarie, favorendone la rottura e aumentando il rischio di eventi cardiaci.

Tra i principali fattori nocivi che possono favorire la formazione di placche e, di conseguenza, aumentare il rischio di infarto spiccano:

  • il fumo di sigaretta;
  • alti livelli di colesterolo nel sangue;
  • l’ipertensione arteriosa;
  • il diabete;
  • essere in sovrappeso;
  • seguire uno stile di vita sedentario;5
  • l’uso di droghe.

Come comportarsi in caso di infarto ?

Se riconoscete uno o più di questi segnali è fondamentale agire tempestivamente. Intervenire entro 5 minuti dalla prima manifestazione dei sintomi, infatti, è un fattore decisivo per arginare il problema e ridurre il rischio di complicazioni letali.

Se sospettate che qualcuno stia avendo un infarto le cose da fare subito sono:

  • chiamare il 118.

E se, invece, siamo noi a sospettare di avere un attacco cardiaco, come ci dobbiamo comportare? Oltre a chiamare il 118, durante un infarto le cose da fare da soli sono:

  • sdraiarsi sulla schiena e sollevare le gambe. Questa posizione facilita l’apertura del diaframma e aiuta a respirare meglio;
  • evitare di mangiare e bere;
  • cercare di restare calmi per evitare di affaticare ulteriormente il muscolo cardiaco;
  • se possibile, premere con forza la parte del petto in corrispondenza del cuore per evitare che smetta di pompare il sangue;

In questo modo è possibile frenare l’infarto e i suoi sintomi, dando il tempo al personale specializzato di arrivare e prestare il giusto soccorso.

Quali accortezze prendere per promuovere la salute cardiaca?

Le regole d’oro sono tre:

  1. Evitare il fumo. Per quanti di noi sono avvezzi alle sigarette, non è facile smettere. Tuttavia, si tratta di un gesto di grande responsabilità per la propria salute nel breve, medio e lungo periodo.
  2. Mantenere uno stile di vita dinamico, praticando una regolare attività fisica. Camminare, correre, andare in bici o nuotare sono attività aerobiche che possono fare bene alla salute del cuore (compatibilmente con la propria età e le proprie condizioni di salute generale).
  3. Combattere lo stress. Non è certo facile, anzi. Tuttavia, se ci sentiamo sopraffatti dalla nostra quotidianità e capiamo che qualcosa non va, è necessario allentare la presa: il nostro cuore ringrazierà.

Come puoi vedere, sono tante le accortezze da seguire per proteggere il tuo cuore e migliorare la tua salute. Con il mio corso Nutrizione Potenziativa ti insegnerò a ottimizzare il tuo stile alimentare in modo scientifico, per avere un approccio corretto e consapevole alla nutrizione e contribuire alla tua salute.

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Infarto

video youtube – Che cos’è un infarto del miocardio
video youtube – Per combattere l’infarto miocardico
video youtube – Infarto miocardico: sintomi e trattamento Il dottor Guido Canali, responsabile del Servizio di Cardiologia Interventistica, mostra l’importanza di un rapido intervento medico in caso di infarto.
video youtube Il riconoscimento precoce dei sintomi dell’infarto cardiaco
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video youtube Come riconoscere un infarto e cosa fare
video youtube tutorial Alimentazione e Cuore: Quali gli errori più comuni, quali cibi privilegiare
video youtube tutorial Il mio medico – Il menù salva cuore

https://www.anticoagulante.info/blog/sintomi-infarto-segnali-per-riconoscerlo

https://www.my-personaltrainer.it/cardiopatia-ischemica/infarto.html

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