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Ci sono modi di stare bene che non hanno a che fare con spese, botulini, centri benessere dal listino proibitivo. C’è un modo di stare bene che riguarda la persona, tanto il corpo fisico quanto l’interiorità. Si costruisce giorno per giorno e si basa sull’ascolto della sensazione.

La ginnastica tibetana è un’antica metodica composta da cinque esercizi denominati “Riti” che nel tempo è stata progressivamente inserita nei programmi di wellness e body mind con ottimi risultati

Risultati concreti meditazione dei Riti tibetani
Nell’ambito della ricerca scientifica ufficiale si esaminarono i livelli dell’ormone DHEA di 328 persone che praticavano la meditazione dei Riti tibetani e furono paragonati i risultati con quelli di 1.462 persone che non li praticavano.
Si evidenziò che gli uomini praticanti i Riti al di sopra dei 45 anni avevano il 23% in più di DHEA e tale percentuale saliva al 47% nelle donne. I loro livelli di DHEA erano quelli che ci si sarebbe aspettati in uomini e donne di 6 o 10 anni più giovani.

Primo esercizio
Posizione: in piedi, a braccia larghe, palme rivolte verso il basso.
Azione: ruotare su se stessi in senso orario, vale a dire il braccio sinistro ruota verso destra.

Secondo esercizio
Posizione base: distesi a terra, supini. Braccia lungo i fianchi.
Azione: sollevare contemporaneamente le gambe fino alla verticale (piedi flessi a “martello”) e la testa verso il petto. Spalle, schiena e bacino rimangono a contatto con il suolo. Inspirare durante la flessione ed espirare nella fase di distensione. Se risulta difficile alzare e abbassare le gambe distese, si possono piegare le ginocchia durante i movimenti, per impegnare meno i muscoli addominali.

Terzo esercizio
Posizione base: in ginocchio, mani appoggiate all’apice delle cosce, piedi con le dita flesse e in contatto con il suolo, testa appoggiata al mento.
Azione: inarcare all’indietro testa, spalle e schiena. Inspirare quando si inarca ed espirare nel ritorno alla posizione base.

Quarto esercizio
Posizione base: seduti, gambe distese e leggermente divaricate, tronco eretto e palmi appoggiati a terra.
Azione: piegare le ginocchia, sollevare il bacino e rovesciare indietro la testa inspirando. Tornare in posizione base espirando.

Quinto esercizio
Posizione base: proni, il contatto con il suolo è dato dai piedi a dita flesse e dai palmi rivolti in avanti. Testa rivolta all’indietro. Il bacino e gli arti inferiori sfiorano il suolo senza toccarlo.
Azione: spingere e sollevare il bacino portando l’osso sacro al soffitto flettendo l’addome e inspirando. Immaginate di formare una V rovesciata (posizione del cane in Yoga). Espirare tornando alla posizione base.

Respirazione
All’opposto di quanto si fa di solito nei movimenti di esercizio fisico (tipico il lavoro con i pesi e le macchine, in palestra), nei Tibetani si inspira quando si fa l’azione di contrazione e si espira in distensione.

Progressione e ripetizioni 
La pratica dei Tibetani si inizia con un minimo di 3 ripetizioni per ogni esercizio. Normalmente si possono aggiungere 2 ripetizioni ad ogni esercizio ogni settimana, fino a un massimo di 21 ripetizioni.

Quando eseguirli 
È importante la regolarità e la modalità esecutiva, non la quantità. I Tibetani sono da praticare tutti i giorni. Non ha importanza quando, ogni orario della giornata va bene, meglio a stomaco non troppo impegnato. Al mattino danno una bella carica per la giornata, alla sera predispongono a un buon sonno.

 

Quando si cerca di perdere peso o mantenersi in forma, entrano in gioco gli ormoni. Un buon nutrizionista o un personal trainer esperto ti diranno subito che l’equilibrio ormonale è importante per portare a casa un “risultato”.

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5 esercizi tibetani, riti del ringiovanimento a portata di corpo

Avvolti da una storia misteriosa, traghettati fino a noi grazie all’incontro tra un avventore curioso e un colonnello sapiente, i 5 esercizi tibetani sono conosciuti anche come “riti del ringiovanimento

I 5 esercizi tibetani, conoscerli uno a uno

Approfondiremo meglio e nel dettaglio l’aspetto di ogni singolo esercizio tibetano, ma vediamoli sommariamente uno ad uno:

– Primo esercizio tibetano: consiste nel ruotare su se stessi, un po’ come i Dervishi rotanti o Maulawiyah, i musulmani seguaci del Mahdi, che ruotano su se stessi centinaia di volte durante i riti religiosi. I Lama invece eseguono il volteggio circa 12 volte in modo da stimolare a sufficienza i centri energetici.

– Secondo esercizio tibetano: da una posizione supina si solleva la testa e simultaneamente le gambe verso l’alto per poi riportare entrambe a terra, inspirando.

– Terzo esercizio tibetano: in ginocchio, mani appoggiate sui glutei, mento al petto. Inspirando si inclinano testa, spalle e schiena all’indietro. Si apre la bocca inarcando, per distendere meglio i muscoli anteriori del collo, poi si torna in avanti espirando attraverso il naso o la bocca.

– Quarto esercizio tibetano: da seduti con le gambe allungate, schiena eretta, mani appogiate di fianco alle anche, mento contro il petto. Inspirando si sale “a ponte”.Si torna a terra espirando. Per tutto l’esercizio i glutei devono essere ben attivi e le ginocchia vicine quando si sale.

– Quinto esercizio tibetano: Molto simile alla posizione yoga Adho mukha svanasana (Posizione del Cane che guarda indietro Cane verso giù). Si parte proni, toccando terra solo con mani e dita dei piedi, in posizione sospesa con il resto del corpo. Inspirando si solleva il bacino, le gambe e le braccia rimangono dritte in modo da formare con il corpo una sorta di V capovolta. Si torna verso il basso senza toccare terra con il tronco e portando la testa all’indietro.

A voce bassa bassa, vi sveliamo che esiste un sesto esercizio che mira alla trasformazione dell’energia sessuale in energia spirituale e per quest veniva praticato dai monaci appartenenti alle comunità in cui vigeva la regola della castità.In pratica, si lavora sul primo chakra Muladhara, dove di solito si convoglia (o si disperde) l’energia sessuale, in modo che il flusso raggiunga anche i chakra superiori.

DETTAGLI ESERCIZI E 5 RITI TIBETANI

https://www.cure-naturali.it/articoli/terapie-naturali/terapie-del-movimento/5-esercizi-tibetani.html

https://www.cure-naturali.it/articoli/terapie-naturali/medicina-alternativa/cinque-riti-tibetani.html

I sette Chakra

I Chakra non esistono nella nostra realtà fisica, ma sono centri di attrazione ed emanazione energetica, posti in corrispondenza di aree corporee specifiche lungo la colonna vertebrale e sulla testa. Il benessere psico-fisico è garantito dal libero fluire delle energie lungo i chakra, simboleggiati da fiori di loto visti dall’alto.
Su ogni petalo è riportato un segno dell’alfabeto sanscrito, all’interno del fiore è raffigurato il simbolo di un elemento cosmico, un mantra generatore, una divinità che ne presiede la funzionalità.

Leggi anche.. La ginnastica ormonale ripristina benessere ed energia vitale

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