Forrest Yoga è una pratica di yoga cerimoniale focalizzata sull’interno. E’ guidato dalla coppia Ana Forrest e Jose Calarco che lo hanno sperimentato e codificato. Nel loro stile unico, Ana e Jose combinano il susseguirsi intelligente delle asana con un intento spirituale.
Mescolano musica, canto, benedizione del fumo, narrazione, preghiera, filosofia e pratiche di guarigione primordiali e sciamaniche in ogni evento. Ana e Jose insegnano l’arte di evolvere il sé e stabilire una connessione con Spirito e Natura.
Forrest Yoga è la pratica che racconta la storia e la rinascita della sua fondatrice, Ana Forrest. Una donna forte ma segnata dal dolore emotivo e spirituale, che nella sua vita ha affrontato violenze, dipendenze, disturbi psicologici. Lo yoga è stato il suo percorso di guarigione per disintossicarsi, risolvere e ripartire guardando dentro di sé per affacciarsi al mondo. Per dirla con le sue parole: «Ha trasformato la merda in concime». Dalla sua esperienza come allevatrice di cavalli e profonda conoscitrice degli indigeni americani con cui ha vissuto è nato uno stile che unisce cerimonia e pratica per fare pace con se stessi, superare le paure e connettersi alla propria coscienza.
Durante il webinar dedicato al benessere femminile organizzato da Lidl Italia, abbiamo parlato di Forrest Yoga con Lucrezia Montrone e il centro yoga City Zen di Milano.
«Ho studiato con Ana Forest in Canada tre anni fa e mi sono innamorata del suo approccio alla cura del corpo. Forrest Yoga è una pratica multilivello, adatta a tutti. Contempla una variazione per ogni esigenza fisica o emotiva e per questo dà valore alla parola unione che è il significato più importante dello yoga», dice Lucrezia.
Forrest Yoga si pratica in una sala riscaldata, a 25 gradi circa, per favorire il rilascio delle tossine e ammorbidire il corpo. La pratica comincia con la cerimonia iniziale e prosegue con le asana: «Non ha una sequenza fissa, lascia spazio alla creatività dell’insegnante che prima di iniziare invita a focalizzarsi su un particolare punto del corpo e a curarlo durante la pratica, rivolgendogli attenzione costante».
Forrest Yoga si rivolge al corpo, ma soprattuto alle emozioni, anche quelle più recondite. «L’assenza di giudizio è totale, la pratica invita ad ascoltare e a lasciare andare le emozioni, anche piangendo, se necessario. Non conta riuscire a fare una posizione ma stare in quella posizione. Un percorso che permette di venire a patti con se stessi e di capire se a volte siamo noi che ci autosabotiamo e rimaniamo intrappolati dal giudizio su noi stessi».
Nel Forrest Yoga ci sono molte posizioni invertite, ma soprattutto ci sono le asana per controbilanciarle e favorire il rilassamento del collo: «Si lavora sul rilascio del collo e della testa. Questo permette di sbloccare le tensioni e mentalmente di abbassare la guardia: rilassando il collo si rilassa anche la pische ed è una percezione molto intensa da sentire», dice Lucrezia. «Inoltre, si lavora molto anche con i props, i mattoncini, che sono di supporto per chi ha dei dolori o degli impedimenti fisici che non gli consentono di stare bene in una posizione, in questo senso sono molto inclusivi e uniscono, come insegna lo yoga».
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