Se l’uomo è ciò che mangia, il cibo che ingeriamo è molto importante, perché è ciò che andrà a costituire il nostro organismo. Bisogna quindi prestare attenzione all’alimentazione, cercando di variarla e cambiarla in base alle esigenze.
Quello che mangiamo incide anche sui nostri geni, quindi sul DNA.
È importante quindi non esagerare con questi cibi funzionalizzati, ricordando che il fattore di pericolo principale è la somma di sostanze con un potenziale tossico. Il nostro organismo è una macchina perfetta, trattiamola bene e non ci lascerà a piedi!
Alimento fortificato
Un alimento fortificato è quel prodotto a cui sono stati aggiunti dei nutrienti oppure, in generale, delle sostanze che originariamente non conteneva prima di essere processato. Alcuni cibi non contengono, infatti, di per sé determinati nutrienti. Da questa aggiunta si ottiene un alimento con caratteristiche diverse, che dovrebbero essere migliori.
Alimenti arricchiti
Sono quelli a cui sono state aggiunte una o più sostanze che già l’alimento di per sé conteneva prima di essere processato, ma che o conteneva poco o ha perso durante la procedura.
Un alimento arricchito è un alimento addizionato di micronutrienti e/o altre sostanze di interesse nutrizionale per generici obiettivi salutistici e/o per recuperare le perdite di tali sostanze avvenute durante i processi di trasformazione dell’alimento stesso.
L‘infiammazione cronica è l’ostacolo principale al raggiungimento del benessere generale del corpo e della longevità. L’organismo è costantemente esposto allo stress emotivo oppure dipendente da agenti esterni come l’inquinamento e l’alimentazione sbagliata. Questi fattori attaccano le difese antiossidanti e antinfiammatorie, causando disbiosi e patologie infiammatorie. Uno stato che si può combattere attraverso il movimento, l’alimentazione corretta e discipline che aiutano a gestire in modo consapevole l’ansia e le emozioni negative.
«Negli ultimi dieci anni è cambiata la visione del cibo: da energia per il corpo è diventato nutriente per la salute e ha assunto un ruolo fondamentale nel prolungamento della vita», ha detto la dottoressa Elena Lonati durante l’incontro «Benessere, alimentazione funzionale e attività sportiva», realizzato in collaborazione con SIFA – Società Italiano Fitness e Alimentazione.
Quali sono gli alimenti funzionali?
I CIBI FUNZIONALI ANTINFIAMMATORI
Il concetto di alimento funzionale nasce negli anni ’80 e si riferisce a quei cibi che apportano specifici benefici alla salute. Non sono una medicina, ma sono dei nutrienti studiati scientificamente che, se assunti regolarmente, diminuiscono il rischio di malattie e apportano benessere.
Oltre ai cibi naturalmente funzionali, ci sono diverse tipologie di alimenti addizionati per essere funzionali. Per esempio, negli alimenti arricchiti viene aumentata la concentrazione di un nutriente già presente come nel latte in cui viene aggiunto il calcio, mentre gli alimenti supplementati sono quelli in cui il nutriente non è presente in origine, come le uova con omega 3. Gli alimenti fortificati sono, invece, gli alimenti largamente diffusi pensati per compensare delle carenze nutrizionali senza modificarne il valore energetico. Uno su tutti è il sale iodato, a cui viene aggiunto un minerale utile per il funzionamento della tiroide.
PERCHÉ SCEGLIERE CIBI FUNZIONALI
I cibi funzionali agiscono positivamente su diverse funzioni dell’organismo. Dal punto di vista gastrointestinale, mantengono in equilibrio la flora batterica e aiutano le difese immunitarie; controllano colesterolo e trigliceridi riducendo così le patologie cardiovascolari; combattono lo stress ossidativo grazie all’azione dei polifenoli, dei carotenoidi, dei flavonoidi e delle vitamine che bilanciano l’attività ossidante e i meccanismi di difesa; i fitonutrienti proteggono l’organismo da tossicità e cancerogenità causate da xenobiotici; gli omega 3 hanno inoltre la capacità di regolare le vie metaboliche degli acidi gassi saturi.
Che cosa sono gli alimenti fortificati arricchiti supplementari?
LO STUDIO: Il POTERE DELLA CANNELLA PER L’INFIAMMAZIONE INTESTINALE
Il centro di ricerca Bicocca Center of Science and Technology for Food ha condotto uno studio della bioattività di fitoestratti di diversa origine in modelli cellulari in vitro. In particolare, è stata analizzata l’efficacia dell’estratto di cannella per le patologie infiammatorie che interessano l’intestino, organo fondamentale da cui dipende il buon funzionamento del sistema immunitario e anche il tono dell’umore. Si pensa infatti, che il 90% della serotonina, l’ormone neurotrasmettitore associato al buonumore sia prodotta proprio nell’intestino.
Dallo studio è emerso che la cannella è un fitonutriente molto efficace per contrastare le malattie infiammatorie intestinali, che si creano quando la barriera intestinale perde integrità e diventa permeabile. «Quando la barriera non è più permeabile e si verifica un contesto infiammatorio, si osserva un aumento della proteina Claudina 2 con una resistenza trans-epiteliale di 9 volte superiore», ha spiegato Lonati. «Il recupero della resistenza trans-epiteliale dopo l’assunzione del digerito di cannella sembra essere connesso a una regolazione di questa citochina pro infiammatoria che diminuisce del 40% la sua espressione».
Esempi di alimenti funzionali
Latte e yogurt arricchiti con ceppi specifici di microrganismi (i probiotici), o con sostante non digeribili come la fibra (prebiotici); margarine e yogurt addizionate a fitosteroli; pane arricchito con fitosteroli e isoflavoni; latte e uova arricchite con omega-3.
Qual è quindi il senso di tutte queste aggiunte? Addizionare al latte o allo yogurt microrganismi come il bifidus aiuta la nostra flora intestinale, e questo è positivo perché stimola il sistema immunitario, oltre a competere con i patogeni.
I prebiotici invece forniscono un habitat favorevole per lo sviluppo della flora batterica, oltre ad essere composti da oligosaccaridi e fibre non digeribili (come la cellulosa e la pectina). Alimenti molto ricchi in prebiotici sono la cicoria, il radicchio rosso, gli asparagi, i carciofi.
Nella nostra dieta assumiamo comunque molti altri nutrienti, come antiossidanti (the verde), carotenoidi, flavonoidi, isoflavonoidi, e via dicendo.
Fino a poco tempo fa tutte queste molecole le trovavamo naturalmente nelle nostra dieta, senza bisogno di addizionarle, perché i cibi erano meno raffinati e si mangiavano più prodotti della terra rispetto ad oggi.
Le farine
Tutte le farine in vendita vengono prima raffinate e poi ricostruite, perché da un punto di vista industriale è più vantaggioso il processo di ricostruzione che di lavorazione selettiva. Ecco ad esempio perché la farina integrale costa di più. L’unico prodotto veramente integrale è il riso, quando non viene brillato.
Una farina molto famosa negli ultimi tempi è quella di kamut. Il grano da cui deriva è un brevetto canadese, coltivato nel nord America. È molto ricca in sali minerali, vitamine e soprattutto proteine, per questo motivo la quantità di glutine presente è molto elevata: potrebbe rivelarsi molto pericoloso darla a persone celiache.
La patata al selenio
Un altro esempio di cibo funzionalizzato è la patata al selenio: perché comprarla? Il selenio è un oligoelemento indispensabile in alcuni enzimi antiossidanti; in un certo senso può essere considerato come il 21° amminoacido. Due dei principali sistemi detossificanti sono la tioredossina reduttasi e il glutatione: entrambi gli enzimi contengono selenio nel sito catalitico.
Senza di esso insorgerebbero cardiomiopatie o distrofie. Un eccesso diventa allo stesso modo patologico, diventa importante quindi non superare la dose consigliata, anche perché la dose tossica non è molto lontana da quella consigliata.
Si è cercato quindi di arricchire i terreni con il selenio, e tra i vegetali che ne contengono di più ci sono le patate. Ecco quindi che al supermercato si trova in vendita la patata selenella, con una quantità di selenio 10 volte maggiore.
Un curioso aneddoto riguardante il South Dakota: i terreni di quello stato sono molto seleniferi, e sembra che questa sia una delle cause per cui la compagnia mandata in supporto al generale Custer (impegnato nella famosa campagna del Little Big Horn) non sia arrivata in tempo. I cavalli infatti (essendo erbivori) sono stati indeboliti dall’erba ricca in selenio, e procedevano a rilento.
La quantità di selenio nella pianta dipende quindi per la maggior parte dalla concentrazione che questo ha nel terreno. Risulta difficile quindi stabilire quanto ne sia stato assorbito da una pianta. In Italia non c’è la necessità di addizionare selenio, essendo già presente in sufficiente quantità nel terreno.
La soluzione migliore sarebbe quella di educare le nostre papille gustative a un minor senso del dolce, in modo così da ridurne l’uso di dolcificanti, sia naturali che non: si può fare!
FONTI E APPROFONDIMENTI IMPORTANTI SU…
https://it.wikipedia.org/wiki/Alimento_arricchito
https://it.wikipedia.org/wiki/Alimento_funzionale
Functional Food, ovvero i ‘Cibi Funzionalizzati’
Le cause dell’infiammazione cronica spiegate dall’inventore della Dieta Zona e come evitarla
8 cibi che combattono le infiammazioni (e ci fanno vivere meglio)