Amore verso l’altro, come fare ad aumentare l’autostima attraverso uno dei meccanismi di difesa più evoluti che la natura ci ha donato: l’altruismo. Passi per diventare persone migliori, il ritrovato il benessere emotivo dall’essere altruisti, aiuta l’attività nervosa e immunitaria. Sentire che il proprio bisogno è stato accolto e compreso molte volte genera una sorriso riconoscente.
Imparare l’altruismo si può ed è importante perché compiendo piccole azioni che fanno bene agli altri si attivano ossitocina, serotonina endorfine ormoni e molecole che rendono più felici e sereni.
Contesto sociale, interesse personale, preoccupazione per l’altro, la cui analisi si interseca con tematiche quali il volontariato, l’empatia e la spiritualità.
Altruismo significa dedicarsi agli altri, fare del bene e provare piacere nel farlo. Sicuramente rappresenta un comportamento molto utile per vivere in società, perchè crea un legame di vicinanza e condivisione. Nell’altruismo l’individuo affronta conflitti emotivi o stress occupandosi degli altri e facendo così risolve almeno in parte i propri.
L’altruismo è una tappa dello sviluppo emozionale che appare intorno agli otto anni.
A questa età un bambino su due fa la scelta di condividerle senza aspettarsi nulla in cambio.
La generosità dei piccoli può essere favorita o inibita da vari fattori. Un buon attaccamento e la quantità di affetto ricevuti sono sicuramente essenziali per l’apprendimento dei primi rudimenti di comportamento altruista. L’altruismo si impara: l’esempio dei genitori conta molto. Se il piccolo vede che la mamma è disposta a dare denaro ad un povero o a cedere il posto sul bus, lui stesso ripeterà la medesima azione.
Già Darwin aveva annotato che comportamenti di cooperazione e pro sociali possono essere vantaggiosi e rappresentano una potente strategia evoluzionistica.
Per spiegare l’altruismo non bastano la selezione di parentela e la selezione di gruppo già menzionati da Darwin, ma è necessario ricercare una soluzione a più livelli con particolare riguardo alla cooptazione funzionale (exaptation).
Ma l’analisi dell’altruismo si intreccia anche con i temi della psicologia sociale, connessi all’evoluzione culturale e sociale dell’umanità, nonché all’intersezione tra motivazioni individuali e fattori situazionali.
Il comportamento di aiuto è sempre disinteressato o può celare motivazioni egoistiche?
Quali sono le ragioni che portano gli individui a non aiutare?
Stando ai risultati di questo esperimento, per i figli unici la scelta altruista è del 28% più frequente rispetto a quella compiuta da ragazzini che provengono da famiglie numerose.
L’altruismo aumenta con l’età
Un interessante ricerca svolta dall’Università dell’Oregon ha esaminato 80 uomini e donne, dai 18 ai 67 anni, giungendo alla conclusione che l’altruismo cresce dà maggiori soddisfazioni con il passare del tempo.
Giocare con i propri figli
gli adulti hanno spesso fretta, presi dal lavoro e da tanti impegni: così incombe il senso del dovere e resta poco spazio per sentimenti ed emozioni.
Anche i figli sono travolti da questo insano meccanismo, coinvolti dal vortice di compiti e attività extrascolastiche.
Regalarsi momenti di autentica ilarità e di gioco, fare qualcosa solo per il gusto di stare insieme, è un grande dono per i bambini, come per gli adulti: aiuta ad alimentare la relazione con i figli, a godere della condivisione di quel preciso momento insieme.
Non è necessario organizzare passatempi impegnativi: a volte, anche un gioco da tavolo ci aiuta ad abbassare la tensione, ossia i livelli di adrenalina e noradrenalina, e a riequilibrare i livelli delle amine, regolatrici dell’umore.
Ogni giorno fai almeno un gesto gentile
Per imparare l’altruismo un esercizio utile è quello di fare ogni giorno un gesto significativo: cedere il posto in treno o in autobus ad una persona che è in difficoltà, tenere aperta la porta e far passare un anziano, sorridere ad una persona che si incontra per strada o in un luogo pubblico e che appare triste. Si tratta di piccoli gesti, che non costano nulla economicamente ma che possono significare molto per chi li riceve.
Cedere il posto sul bus
Offrire ad un anziano o a una donna in gravidanza la possibilità di stare seduta su un tram e metro è un piccolo gesto per chi lo compie, ma una grande coccola per chi lo riceve.
Ascoltare gli altri quando parlano: mettersi nei panni dell’interlocutore cercando di cogliere il suo punto di vista e di comprenderlo attiva la nostra empatia. La capacità di sentire le emozioni di chi ci sta parlando a livello biochimico coincide con un incremento di ossitocina, molecola della fiducia e dell’affettività. Spesso ascoltare significa riformulare, dentro di sé, ciò che è stato detto, per comprendere meglio l’origine del pensiero del nostro interlocutore.
Donare denaro: aiutare chi è in difficoltà concretamente dando una quota dei nostri soldi che sono simbolo di sacrificio, lavoro, impegno, è difficile, ma anche molto gratificante.
La vita quotidiana è piena di piccoli atti altruistici:
- dal ragazzo al supermercato che tiene gentilmente la porta aperta a qualcuno carico di borse,
- chi cede il posto sui mezzi pubblici a persone più anziane
- chi dona 1 euro a un senzatetto.
Noi esseri umani abbiamo un’innata tendenza ad aiutare gli altri. Ogni volta che dedichiamo un’attenzione o un gesto di aiuto a qualcuno ci sentiamo bene e percepiamo una forte gratificazione.
Le dinamiche della vita spesso si allontanano da questa naturale capacità e le nostre giornate vengono dominate da rabbia, fastidio, frustrazione o desiderio di rivalsa.
Ma in qualsiasi momento la capacità di portare aiuto e supporto può risvegliarsi in noi e quasi sorprendendoci perché ci eravamo dimenticati di averla.
La volontà di aiutare
Spesso accade che le persone sopprimono questa naturale volontà di aiutare perché non si ritengono capaci, pensano di non essere in grado.
Si dicono magari che hanno commesso troppi errori per potersi permettere di aiutare gli altri oppure che non hanno alcun diritto di intervenire nella vita di altre persone.
Nulla potrebbe essere più falso.
L’importanza dell’esperienza di ognuno di noi
L’esperienza di ognuno di noi, bella o brutta che sia, è in realtà la cosa più importante per potere aiutare gli altri.
Se sei onesto e trasparente, perfino i tuoi errori sono materiale prezioso che gli altri possono usare per evitare di cadere nelle stesse trappole.
Le persone infatti non vogliono perfezione e non hanno bisogno di lezioni ma semmai di esempi reali, vita vissuta davvero nei suoi alti e nei suoi bassi.
Se alla tua esperienza personale aggiungi la capacità di instaurare un dialogo produttivo e la tecnica di chiedere le giuste domande, allora il tuo impatto sugli altri sarà ancora più potente e decisivo.
Con altruismo (dal latino alter, «altro») si indica l’atteggiamento e il comportamento di chi ha la qualità (morale) di interessarsi al benessere dei propri simili. Questo concetto è applicabile sia nella biologia che nella psicologia, sociologia, antropologia e filosofia. Il concetto opposto è l’egoismo.
Una persona altruista fa qualcosa per gli altri senza avere aspettative di ricompensa.
Cosa induce le persone a compromettere la loro salute e il loro benessere per aiutare altre persone?
Che cosa spinge la gente a donare il proprio tempo, energia e denaro per aiutare a migliorare le condizioni degli altri, anche quando sa di non poter ricevere nulla di tangibile in cambio?
Perché si è altruisti?
La psicologia suggerisce diverse spiegazioni sul perché esista l’altruismo, tra cui:
- Ragioni biologiche: Selezione parentale – Potremmo essere più altruisti nei confronti dei nostri consanguinei, poiché aumentano le probabilità di sopravvivenza dei nostri geni da trasmettere alle generazioni future. Secondo queste ricerche perciò saremmo più propensi all’altruismo nei confronti di parenti piuttosto che ad altre persone.
- Motivi neurologici: l’altruismo attiva i centri della ricompensa nel cervello. I neurobiologi hanno scoperto che quando si è impegnati in un atto altruistico, i centri del piacere del cervello diventano attivi.
- Motivi Cognitivi: l’altruismo si aziona senza necessità che il donatore si aspetti alcuna ricompensa. Ad esempio, potremmo aiutare gli altri ad alleviare le loro sofferenze, perché essere gentili con gli altri sorregge la visione che abbiamo di noi stessi.
- Essere empatico fa sentire bene .
Gli altruisti compulsivi sono persone che hanno tendenza a mettere sempre l’altro al primo posto e a dire “Sì” ad ogni richiesta di aiuto, che sia motivata o meno, a tal punto da rinnegare le proprie necessità.
“Io aiuto coloro che possono aiutare se stessi.” — Agatha Christie
Se è regalato, allora non vale niente
Si dà poco valore a ciò che si può avere senza sforzo. Purtroppo, questa equazione vale spesso anche con le persone. Hai presente quando a furia di aiutare alcune persone poi loro lo diano per scontato?
Questo accadde perché non danno valore a ciò che dai perché, dopotutto, sei tu la prima persona a non farlo!
La soddisfazione è proporzionale alla fatica che si fa per raggiungere il traguardo o risoluzione del problema perciò non risparmiarla inutilmente a chi cerchi di essere d’aiuto. Non c’è pregio senza sforzo perché nello sforzo, ci investiamo molto di noi: tempo, fatica, energia, speranza. Tutte cose che non possono essere quantificate.
Il tuo tempo è la cosa più preziosa che hai a disposizione: è limitato e nulla al mondo è in grado di comprarlo. Il tempo è la tua vera ricchezza e regalare il tuo tempo e la tua energia a chi magari se ne approfitta non aiuterà né te né le persone che se approfittano, e tanto meno le persone veramente bisognose che avresti potuto aiutare prima di passare tra le grinfie di chi pretende spesso troppo dagli altri – e troppo poco da sé- senza riconoscere il reale valore di ciò che ha ricevuto.
Impara a dire “NO”
Se sei un altruista compulsivo, avrai di sicuro tendenza a dire “sì” ad ogni richiesta, anche se questo significa andare oltre le tue reali possibilità; per questo motivo è importante imparare a dire “no”.
FONTI E APPROFONDIMENTI SULL’altruismo e come diventare altruisti per vivere meglio…
Come imparare ad essere altruisti
https://www.amando.it/salute/psicologia/come-imparare-altruismo.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Altruismo
https://www.metodo-ongaro.com/
https://psicoadvisor.com/altruista-compulsivo-profilo-si-spinge-oltre-la-bonta-4473.html